sabato 31 agosto 2013

Recensioni alla terza: Morsi di Ghiaccio, Il Bacio dell'Ombra e Promessa di Sangue di Richelle Mead!

Ho pensato, dopo la mia recensione intera sul primo della serie (qui) di Richelle Mead, di scriverne una che racchiudesse i restanti. In realtà volevo solo una scusa nero su bianco per far una full immersion in Vampire Academy, senza pensare troppo a cosa dire su ciascun libro. Mi perdonerete, vero?, se troverete qualche spoiler di collegamento fra un libro e l'altro? Cercherò di evitarli e fare la brava, ma, per citare Rose, Certo. Se mai riuscissi a fare la brava. Comunque, andrò per gradi, saltando da un libro all'altro. Dunque.

Morsi di Ghiaccio
Richelle Mead
Rizzoli
415 pagine
5 Maggio 2010
16,50€
Voto: ★ ★ ★  

Fin dall'inizio, la Mead ci ricorda perché Rose è un'eroina così difficile da ignorare: sarcasmo e impulsività grondano dal suo tono mentre riavvolge il nastro in un sintetico riassunto dei fatti avvenuti ne L'accademia dei vampiri. Morsi di ghiaccio però ha tutto l'aria di voler cominciare al meglio, fra emozioni da batticuore e azione; un po' come se non volesse farci dimenticare neppure per un attimo di che pasta sono fatti i protagonisti, da Rose e Lissa a Dimitri e l'incombente minaccia degli Strigoi, e del futuro di guardiana di Rose. Che, a proposito, inizia ad avvertire il peso delle sue responsabilità in modo diverso, meno avventato o superficiale; non che la sua arroganza e il suo essere pungente ad ogni battuta l'abbia abbandonata. Sono due parti di lei che ho imparato ad apprezzare tantissimo! E' qui che incontriamo anche uno dei personaggi più affascinanti della serie, Adrian Ishkov, e mi era stato detto che sarebbe stato un degno rivale per Dimitri -io che ero convinta che non avrei mai potuto trovare un altro ragazzo per cui da sospirare in Vampire Academy, beh... mi sbagliavo. Nel frattempo, la nuova minaccia lascia Moroi e guardiani a corto di parole: Strigoi e umani alleati per abbattere le difese e uccidere o rapire i vampiri buoni. Non è un buon segno che, contrariamente alla loro tendenza a scagliarsi violentemente uno verso l'altro, gli Strigoi si stiano alleando in piccoli gruppi. E quindi... cosa c'è sotto? Qual'è il fine? Rose, il suo essere baciata dalla tenebra, quali conseguenze può avere su di lei?
Iniziano a delinearsi scenari di potere e possibilità nemiche che mettono in difficoltà i Moroi e al contempo accendono di consapevolezza i più giovani, il preludio di un dibattito che di certo non vedrà presto il tramonto. Gli intrighi e i giochi di poteri, fra i più potenti e adulti così come a scuola, nei corridoi, fra chi crede di essere più furbo e chi, invece, lo è, sono appena cominciati. Per quanto riguarda i personaggi... iniziamo finalmente a scoprire qualcosa sul rapporto di Rose con la famiglia -sua madre, per lo meno, dato che non conosce l'identità del padre. Piccoli progressi, che è già un inizio dal non parlarne totalmente. Tra i nuovi arrivati, invece, Adrian. Mi avevano detto di lui, ma dopo il finale io sono ancora pazza di/totalmente fedele a Dimitri! Cioè, è una cosa meravigliosa quel ragazzo, un mix di ragazzo sexy e cattivo e il serio maestro zen dal fascino irresistibile. Finito il libro, le uniche cose a cui riuscivo a pensare erano, voglio sapere cosa Adrian farà adesso, m'intriga un sacco, ma spero che Rose non s'incasini con lui. E mi è dispiaciuto per Mason. E voglio saperne di più sui poteri di Lissa e sull'essere 'baciata dalle tenebre' di Rose. E adesso voglio il terzo!
È decisamente intrigante, perchè una volta che si inizia a leggere bloccarsi è un'impresa, ti chiedi sempre cosa accadrà puntellata da mille domande e una profonda curiosità. Per questo, finito il secondo, mi sono fiondata su Il Bacio dell'Ombra.


Il Bacio dell'Ombra
Richelle Mead
Rizzoli
558 pagine
3 Marzo 2011
18,00€
Voto: ★ ★ ★ ★ 

Cosa vi posso dire, senza sembrare una pazza ripetitiva totalmente fuori per una serie di cui si è praticamente innamorata? Rose ha compiuto un'impresa, se paragonata a qualunque altra novizia. Che fosse speciale si sapeva -lo sapevo io, che sono nella sua testa, proprio come lei è spesso in quella di Lissa-, ma il modo in cui varie novità e dubbi e preoccupazioni e scoperte si infiltrano nell'ordinarietà della vita all'accademia, scuote Rose più di quanto non lo sia lei stessa dopo gli avvenimenti sconvolgenti del prequel -vicende ricche d'azione che mi hanno stravolta e travolta impetuosamente! Sebbene non sia l'unica ad essere cambiata dopo ciò che è successo a Spokane -uccidere i due Strigoi assassini di Mason-, è quella che ha vissuto l'esperienze in modo assai più violento, diretto. Idealizzare le minacce è una cosa -nonostante lei e Lissa abbiano già vissuto nel mondo al di fuori dall'accademia-, ma ritrovarsi faccia a faccia con chi stava sterminando la loro razza, ucciderli durante un attacco di rabbia cieca e totale, uscirne viva... non significava certo che una parte di lei non fosse stata annientata rielaborando il tutto. Rose vede il suo ruolo di guardiano da un punto di vista nuovo, più responsabile e consapevole, in un connubio di emozioni che, piano piano, iniziano a farla impazzire. Lentamente, quasi senza che se ne accorga, se non nei momenti in cui certe reazioni e pensieri prendono piede in lei sempre più spesso. Questa pazzia è qualcosa che ricorre anche nella storia di St. Vladimir, il santo a cui è consacrato il nome della loro scuola, e alla sua guardiana Anna, che come Rose aveva un legame con lui poiché salvata dalla morte dal suo Moroi, e quindi baciata dalle tenebre. Accezione che, secondo i ragionamenti di Victor e Adrian -con tutti i suoi affascinanti discorsi sull'aura-, vorrebbe dire che Rose ha attraversato il passaggio per il mondo dei morti ed è tornata indietro. Per questo adesso vede il fantasma di Mason, e di tutti quelli che la morte ha preso e che lei ha potuto vedere. E ovviamente, chi potrebbe crederle? Dimitri, che nonostante sia innamorato di lei è scettico nei confronti di tutto ciò che ha a che fare con religione e aldilà? O Lissa, che deve già pensare all'effetto maligno che la magia ha su di lei quando la usa e ha grandi responsabilità sulle spalle, in quanto ultima del casato reale dei Dragomir? Chi le crederebbe? Chi non la giudicherebbe pazza? Rose vuole cavarsela da sola, soprattutto quando inizia a capire che il fatto che Lissa riesca ad usare la magia con più serenità, faccia diventare lei scontrosa e irascibile e violenta, quasi a comando...
Il bacio dell'ombra è inquietante in modo ammaliante. Mano a mano che i poteri dei Moroi venivano approfonditi, e le abilità dei dhampir messe in rilievo per via dell'esercitazione pre-esame, mi esaltavo sempre di più, persa in quel mondo e in quella società vampira che ormai era un po' come casa mia, tanto mi sentivo a mio agio. Mi è piaciuto il fatto che nonostante i rapporti d'amicizia e amore fossero già ben presenti, qui venissero analizzati e amplificati ancora di più, a riprova che non c'è mai un legame uguale ad un altro, che ognuno di essi si sviluppa in modo diverso, che nascono sentimenti nuovi e fino ad allora insospettati anche fra persone che si conoscono da tempo, perché i personaggi si evolvono -in maniera sorprendentemente umana e verosimile- e non smettono mai d'imparare qualcosa o mettere in dubbio altro di cui prima, magari, erano sicuri. Ho amato tutto questo, perché non c'è mai nulla dato per scontato, ho formulato ipotesi e immaginato scenari che poi, con mia somma soddisfazione, si sono realizzati, o magari hanno smontato teorie che credevo inattaccabili, facendomi scoprire piccoli dettagli tralasciati con cui arrivare alla soluzione. Coinvolgente in modo spietato, avvincente come solo un fantasy sa esserlo, come se la lettura non ti lasciasse alternative. Non l'avessi mai fatto...

Blogaversary, una copia di 'Io non sono Mara Dyer' di Michelle Hodkin per voi!

Lettori, oggi ho una piccola sorpresa per voi.
So che molti di voi stanno aspettando un certo libro, una delle tante uscite di settembre su cui si può facilmente puntare la propria attenzione. So che qualcuno ha avuto dei dubbi sul primo e spera che questo li aiuti a cambiare idea, altri non vedono l'ora di averlo fra le mani, e tutto questo fermento mi ha incuriosita parecchio. Voglio procurarmi Chi è Mara Dyer e leggerlo il prima possibile, e nel frattempo... dare a voi la possibilità di leggere Io non sono Mara Dyer, il sequel della trilogia di Michelle Hodkin che la collana Chrysalide (Mondadori) porterà nelle librerie italiane il 3 Settembre.


Beh, si, è inutile girarci intorno, tanto l'avete capito. Cercando pareri e commenti da parte di chi conosce la serie, ho pensato di darvi la possibilità di avere questo libro con un piccolo giveaway, dato che, nel mese di agosto, il mio blog ha compiuto due anni di vita. Perché si fanno regali ai propri lettori, quando è il blog a dover ricevere il regalo di compleanno? Perché, beh, il migliore regalo siete voi, ed è per merito vostro che questo piccolo angolo virtuale è arrivato sino a qui. Questo è il mio modo di ringraziarvi -spero lo apprezzerete! Ringrazio la Chrysalide per l'opportunità! Detto ciò, passiamo alla parte che vi preme di più!

       

Io non sono Mara Dyer 
(The evolution of Mara Dyer)
Michelle Hodkin
Mondadori Chrysalide
468 pagine
In uscita 3 Settembre 2013
17,00€

Mara Dyer sa di avere commesso un omicidio. Jude voleva farle del male, e lei si è difesa, grazie al terribile potere che le permette di uccidere con la forza del pensiero. Ma ora Jude è tornato, e nessuno le crede mentre giura di averlo visto con i propri occhi.
Quel ragazzo dovrebbe essere morto, e Mara rischia di finire i suoi giorni nell'ospedale psichiatrico in cui è tenuta sotto osservazione. L'unica possibilità di salvezza è assecondare i medici e fingere di avere avuto un'allucinazione. Così la sera è libera di vedere Noah, l'unico che ancora crede in lei, l'unico capace di sfidare i suoi demoni e risvegliare i suoi sensi.
Ma i fatti inquietanti si moltiplicano e Mara rischia di impazzire sul serio: qualcuno entra in camera sua la notte per fotografarla nel sonno e riporta alla luce una bambola appartenuta alla nonna. Mara le dà fuoco, ma tra le sue ceneri trova un ciondolo identico a quello che Noah porta al collo...


Fra le due cover, quella che mi piace di più è sicuramente la prima, la copertina originale. E' un peccato che l'abbiano cambiata, visto che quella di Chi è Mara Dyer è rimasta fedele a quella americana. La nostra non è esattamente orribile, ma non può competere con l'altra, secondo me.

Codice:
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Dunque, le regole del giveaway.
-Essere follower del blog
-Oltre a compilare il form -che trovate qui sotto-, avrei una curiosità che vorrei soddisfare. Dato che, fra le regole, è obbligatorio il commento, vorrei che rispondeste a queste domande.
Perché volete leggere questo e il primo o vi è piaciuto/non vi ha convinto del tutto? 
Cosa direste a chi non ha ancora letto il primo per convincerlo a farlo?
Dato che io non ho ancora avuto modo di leggere il primo, immaginate che io sia una persona che dovete convincere!
-Compilate il form con il nick che compare nel vostro commento e l'email da contattare in caso di vincita.
-Condividete quanto più potete e copiate i link nella sezione apposita, per guadagnare più possibilità di vittoria. Potete farlo ogni giorno (non obbligatorio).
--Fra le condivisioni potete anche inserire il link del vostro blog, se mettete nel vostro sito il banner che trovate qui sopra (basta copiare il codice, se dovesse essere troppo grande o troppo piccolo cambiate il dato width).
-Se vi va, seguitemi su twitter o sulla pagina facebook del blog (non obbligatorio).


Il giveaway avrà termine il 15 Settembre! Dal 16 in poi vi dirò chi ha vinto, perciò tenete d'occhio il blog.
Buona fortuna!

venerdì 30 agosto 2013

Anteprima Io non sono Mara Dyer di Michelle Hodkin, in libreria a settembre arriva l'atteso sequel della trilogia Mara Dyer!

Buongiorno di nuovo!
Credo che molti di voi stessero aspettando quest'anteprima, vero? Purtroppo io non ho ancora avuto modo di leggere Chi è mara Dyer, il primo volume della seria Mara Dyer, ma chi l'ha già fatto sarà felice di sapere che Io non sono Mara Dyer, il sequel di Michelle Hodkin, uscirà il 3 Settembre in tutte le librerie! Di seguito la copertina e le informazioni che vi servono -la cover italiana mi piace molto, anche se non tanto quanto quella originale...ma è già qualcosa, no?
Vorrei non dovermi concentrare troppo sulla trama -okay lo ammetto, non l'ho nemmeno letta, anche se con la mia curiosità sono sempre tentata-, così quest'anteprima sarà un po' diversa dalle altre.
Invece chiedo a chiunque stia leggendo... vi è piaciuto il primo? Cosa direste a chi non ha ancora letto il primo per convincerlo a farlo?
Qualche incentivo non fa mai male, no? E prima o poi li leggerei anche io, perché voglio capire se, secondo me, merita tutta l'attenzione che gli state dedicando. Beh, buone compere!


Io non sono Mara Dyer
Michelle Hodkin
Mondadori Chrysalide
468 pagine
In uscita 3 Settembre 2013
17,00€

Mara Dyer sa di avere commesso un omicidio. Jude voleva farle del male, e lei si è difesa, grazie al terribile potere che le permette di uccidere con la forza del pensiero. Ma ora Jude è tornato, e nessuno le crede mentre giura di averlo visto con i propri occhi.
Quel ragazzo dovrebbe essere morto, e Mara rischia di finire i suoi giorni nell'ospedale psichiatrico in cui è tenuta sotto osservazione. L'unica possibilità di salvezza è assecondare i medici e fingere di avere avuto un'allucinazione. Così la sera è libera di vedere Noah, l'unico che ancora crede in lei, l'unico capace di sfidare i suoi demoni e risvegliare i suoi sensi.
Ma i fatti inquietanti si moltiplicano e Mara rischia di impazzire sul serio: qualcuno entra in camera sua la notte per fotografarla nel sonno e riporta alla luce una bambola appartenuta alla nonna. Mara le dà fuoco, ma tra le sue ceneri trova un ciondolo identico a quello che Noah porta al collo...

giovedì 29 agosto 2013

Touched's Cover Reveal: votiamo rosso!

Salve lettori!
Questo è un vero flash post, scritto a mani tremanti e cuore palpitante! Sapete, no, che io ho una specie di infatuazione per i libri di Elisa S. Amore? Vi ricordate dei miei commenti entusiasti sui primi due volumi della serie Touched, i cui diritti sono stati acquistati dall'Editrice Nord qualche mese fa? Io spero che non abbiate dimenticato nulla, perché adesso questa dolcissima autrice italiana ha bisogno del nostro supporto.
Dunque, la Nord ha proposto tre copertine in tre colorazioni differenti per la cover ufficiale de La Carezza del Destino, alias Touched. Ebbene, a causa di qualche tentennamento da parte della casa editrice, Elisa ha deciso di ricorrere all'aiuto dei suoi lettori con una votazione a colpi di like su facebook.
Quindi, cosa dobbiamo fare?



Fra le tre, la rossa è decisamente la sua favorita, e vorrebbe che la sostenessimo in questa preferenza. Il sostegno dei lettori è importantissimo per gli autori, dato che i loro sogni finiscono poi tra le nostre mani. Chi conosce questa storia e l'ha amata come me, sicuramente non vede l'ora di tenere fra le mani la nuova versione del libro... non siete i soli, anche io sono davvero impaziente!

Senza indugio, vi consegno il link dell'album in cui votare la cover. 

mercoledì 28 agosto 2013

Resoconto dal cinema #3: Shadowhunters - Città di Ossa!



Buongiorno. Cioè, buonasera.
Ecco, sono appena tornata dal cinema e ho ancora immagini ed emozioni un po' confuse nella mente; mi sono ripromessa di ordinare tutto quando fossi tornata a casa, proprio qui, su questo foglio bianco che dovrebbe diventare una recensione del film.
Per l'Angelo, da dove comincio?
Come dicevo su facebook, l'unica parola adeguata che mi è venuta in mente per dare lamia prima impressione è stata mango. Mango perché, beh, c'è Jace. E il nostro Jace, così simile al Jace del film, mi ha ricordato perché ami tanto questo personaggio. Jamie Campbell Bower era -é- Jace in ogni espressione, sfumatura del viso, sguardo, capello, posa, modo di lottare e di parlare e di atteggiarsi tanto con Clary così come con Izzy e Simon e Alec -diamine, mi viene di chiamarli tutti con i nomi degli attori! Per non parlare di Robert Sheehan. Non avremmo potuto avere un Simon più incredibile ed mondano di lui, con il suo balbettio e le occhiate confuse da dietro le lenti degli occhiali. Per non parlare di Lily Collins, fiera e coraggiosa, intrepida e passionale nel suo ruolo di Clary, così in sintonia con ogni personaggio. Jemima West è andata alla grande -anche se Izzy è un po' più passionale- e Kevin Zegers -oh, Kevin!- un Alec meraviglioso davvero! Oh, e Godfrey Gao, nei panni di Magnus Bane? Una visione! Il cast è andato alla grande, e se proprio devo citare altri attori non ho alcuna intenzione di tralasciare Lena Headey, impagabile, fantastica nel ruolo di Jocelyn, e Aidan Turner per Luke, protettivo e lupesco come nel libro! E poi Jonathan Rhys Meyers, forse un po' troppo infervorato in certi punti, ma comunque un buon Valentine. Jared Harris, per Hodge, è andato discretamente bene -non sono sicura di cosa mi abbia fatta tentennare nel giudicare la sua performance, forse dipende dall'impostazione del film.
Che è una delle cose che dovrei approfondire in questa recensione. Iniziamo da questo: il film è bello. Davvero, davvero bello. Effetti speciali che sembrano usciti dritti dritti dalle mani di Magnus Bane, la trama che si dirama fra le strade di New York e i suoi angoli nascosti come se fossi d'un tratto finita nel Mondo Invisibile. E' un'altra delle cose per cui ho pensato mango. Perché quando pensiamo al mango, ci viene in mente Shadowhunters. Mango era anche le canzoni di sottofondo alle varie scene -l'arrivo all'Istituto, la battaglia al Dumort, la scena della serra, la parte finale in cui Jace e Clary vanno via in moto. C'è tanto materiale nel film, tanto da collegare al libro, tanto altro allo stile del regista e al modo in cui gli attori si sono relazionati fra loro.
Molto mango è anche la scena al Pandemonium, una delle mie preferite, girata benissimo e con grande pathos -lo sentivo travolgermi continuamente, un tumulto che mi riempiva d'emozioni e mi faceva ridere, rabbrividire, innamorarmi ancora e ancora di ogni elemento di questo mondo.
Nella prima parte del film, finché Clary entra all'Istituto senza sapere nulla di ciò a cui sta andando incontro, tutto è andato bene. Ero sinceramente soddisfatta, euforica persino. Mi è piaciuto il fatto che fosse Simon a spiegarle cosa fossero le rune, che Jace la guardasse con quella meraviglia mista a curiosità, che Alec l'abbia odiata fin dall'inizio.
Quando Clary inizia ad addentrarsi nel mondo delle ombre, è scattato l'allarme. Ho pensato, non possono averlo fatto un sacco di volte, con gli occhi puntati sullo schermo. E non tanto perché fossi sconvolta o contrariata -un po' lo ero, entrambe-, ma perché il modo in cui hanno stravolto la trama ha reso davvero il film più dark e drammatico di quanto non fosse nel libro. Cerco di spiegarmi meglio.
Non sono stati i piccoli cambiamenti a farmi quest'effetto -intendo, il lanciafiamme di Izzy, il Portale nell'Istituto per contenere, probabilmente, il numero di luoghi in cui girare, il fatto che Clary in realtà andasse da Magnus ogni due anni, e non una volta all'anno. Ovviamente servivano a legare fra loro punti della storia molto più omogenei nel romanzo.
E' stato il fatto che alcune delle cose che noi scopriamo solo nei volumi seguenti fossero già nel film. E sebbene diano un buon effetto a ripensarci alla fine -cosa che rende ogni aspetto, rivelazione, battaglia, emozione, davvero dark e drammatico, e non il solito fantasy/fantascientifico che puoi trovare al cinema e che sa di già visto-, non ho potuto fare altro che pensare mi hanno stravolto il libro, soprattutto poco prima del finale, quella che dovrebbe essere la disfatta di Hodge e l'intervento fisico di Valentine. Io, che l'ho letto e riletto centinaia di volta, nel guardare il film ero un po' stordita.
Se dovessimo ancora parlare del finale, e mi riferisco alle ultime scene del film -dalla Rivelazione in poi, intendo... qualcuno forse sarebbe deluso. Altri arrabbiati. Io, invece, ho provato soddisfazione e un'infinità curiosità. E' vero, anche il finale è diverso. Non in modo sostanziale, qualcosa che il fandom potrebbe odiare, ma ci sono quelle piccole cose che la mia mente non ha potuto fare a meno di annotare e paragonare al libro, proprio mentre vedevo.
Volete sapere delle rune? Perfette, soprattutto nel modo in cui Clary riesce poi a usarle. Realistiche sotto ogni punto di vista, così come chi le porta. Volete sapere dei demoni? Disgustosi, spaventosi e orribili proprio come nel libro. O, che ne so, volete chiedermi della Città di Ossa? La sintonia che c'era fra quella parte nel film e nel libro era grande quanto quella che ho avvertito per quella al Pandemonium. Erano loro, era quello, tutti e tutto, in modo incredibile e inquietante.
Le scene d'azione sono impagabili. Le guardi e non vedi solo l'impegno di ogni singolo attore, ma anche secoli di guerre fra demoni e cacciatori, nascosti e creature d'ogni genere, proprio come in Shadowhunters. Eh, lo so che volevate che arrivassi a questo, il tanto discusso triangolo amoroso dai critici del film. Fatemi citare la Umbridge: ora permettete che chiarisca. Una volta per tutte. NON C'E' NESSUN TRIANGOLO AMOROSO. E non solo nel libro, ma anche nel film. Almeno, io non l'ho avvertito. Perché Clary, fedelmente al libro, non guarda mai, mai, Simon come invece guarda Jace.

AGIORNAMENTO: Anteprime Piemme e Nord per Settembre 2013!

Saaaalve.
Si, oggi sono su di giri perché è il grande giorno e non riesco a stare ferma -per scrivere questo post c'è voluto tanta volontà d'animo! Però sono qui, a fare il mio dovere di blogger e a rubarvi un pochino d'attenzione. Ho giusto due anteprime che potrebbero interessarvi, quindi date un'occhiata. Una è per la casa editrice Piemme, un fantasy dai toni mistery il cui titolo è Death Metal, mentre l'altra è un romanzo piuttosto atteso, editrice Nord, secondo della serie AngelologyLe città degli angeli - Angelopolis.


Death Metal
Tito Faraci
Piemme “Freeway”
294 pagine
In uscita 3 Settembre 2013
15,50€

Da uno dei più apprezzati sceneggiatori italiani di fumetti un romanzo mozzafiato che mescola Dylan Dog e Stephen King. Una storia horror incalzante e travolgente, ambientata nel mondo della musica metal.
Gli Snake God Hunters sono un gruppo metal composto da cinque ragazzi pugliesi. Ora sono in viaggio verso nord per un concerto in un minuscolo paesino dell'Oltrepò pavese. E, mentre il loro camioncino si perde tra le nebbie, incominciano a riaffiorare i ricordi di una potenza diabolica che cova in uno di loro e avrà il potere di creare caos, morte e distruzione. Il Secco e il Biondo gli sbarrarono la strada e si misero a spingerlo verso il muro. Gli altri ragazzi cominciarono a radunarsi. Arrivò anche Mangiamerda, piazzandosi da solo in un angolo. E lui ebbe paura, di nuovo. Solo che questa volta la paura non riuscì a fermarlo, perché, vedete, non era paura del Secco e del Biondo. Non era la paura che avreste sentito voi, al posto suo. Era paura per il Secco e per il Biondo. Non era paura del male che loro avrebbero potuto fare a lui. Era l’esatto contrario.




Le città degli angeli - Angelopolis
Danielle Trussoni
Editrice Nord 
520 pagine -ebook / 396 pagine
In uscita 5 Settembre 2013
9,90€ - ebook / 18,60€


Da millenni si muovono nell’ombra. Sono spietati, implacabili, immortali. Sono i Nefilim, creature nate dall’unione tra gli angeli che hanno osato sfidare Dio e gli umani. Nel corso dei secoli, hanno vissuto in mezzo a noi, per dominarci. Sono stati condottieri, re, imperatori. E, ancora oggi, governano le sorti del mondo.
Da generazioni combattono nell’ombra. Sono gli angelologi, una società segreta di studiosi, religiosi e… cacciatori. Nel corso dei secoli, si sono opposti con ogni mezzo al Male sceso sulla Terra con un battito d’ali. E, ancora oggi, sono alla ricerca dell’arma che possa annientarlo.
Sono trascorsi dieci anni, ma Verlaine non può dimenticare: le ali scure di Evangeline che si stagliano contro il cielo di New York sono sempre lì, davanti ai suoi occhi, a rammentargli come la donna che ama – un tempo fedele alleata degli angelologi – sia diventata una Nefilim. Era stato allora, al cospetto di quel tradimento supremo, che lui aveva giurato di dedicare ogni istante della propria vita al tentativo di salvarla. Eppure, quando Evangeline gli appare improvvisamente davanti, in una stradina di Parigi, lui si rende conto che affrontare da solo una creatura così imprevedibile e pericolosa sarebbe un’assoluta follia. Ma gli angelologi cui si rivolge vogliono aiutare Evangeline o annientarla? E perché l’esito di quella missione sembra dipendere da un oggetto leggendario, forse sepolto nei sotterranei di Parigi, forse nascosto in un elegante palazzo di San Pietroburgo, forse perduto nelle lande desolate della Siberia? Ma, soprattutto, perché Evangeline è diventata il fulcro di quella guerra millenaria, da cui dipende il futuro dell’intera umanità?
Sulla scia del successo planetario di Angelology, definito dal New York Times «uno dei migliori romanzi degli ultimi anni», Danielle Trussoni ci regala un nuovo bestseller in cui Storia, teologia e azione si fondono in modo geniale e danno vita a un affresco grandioso.


Allora? Curiosi/impazienti per qualcuno di questi?

martedì 27 agosto 2013

Recensione L'Accademia dei Vampiri di Richelle Mead.

Vampire Academy, qui conosciuto come L'Accademia dei Vampiri, è il primo volume della serie omonima, composta da otto volumi, secondo goodreads, di cui due sono brevi novelle, e scritta dall'autrice Richelle Mead. Come al solito, in confronto alla copertina originale, la nostra fa schifo. Non l'ho guardata, mi sono messa a leggere e ho apprezzato la lettura, contenta di non aver trovato la solita solfa sui vampiri.


L'Accademia dei Vampiri
Richelle Mead
Rizzoli
427 pagine
4 Novembre 2009
17,00€
Voto: ★ ★ ★ ½

Lissa Dragomir, principessa Moroi e vampiro mortale, dev'essere protetta a tempo pieno dalle minacce degli Strigoi, i vampiri più pericolosi, quelli che non muoiono mai. La sua migliore amica e custode, Rose, è una Dhampir, un incrocio tra un vampiro e un umano. Rose e Lissa, dopo due anni di fuga dal loro mondo per assaggiare un po' di realtà, vengono intercettate e riportate a St. Vladimir's, l'Accademia dei Vampiri in cui dovrebbero studiare:dovrebbero, perché in realtà tra balli e innamoramenti, flirt con gli alunni più anziani e i fascinosi tutor e i conflitti sempre aperti con gli insidiosi Strigoi, tutti hanno pochissimo tempo per pensare ai libri.

La mia Recensione            

Salto da un libro all'altro come una pazza, ma non posso farne a meno. Davvero, è l'ultima volta che inizio due libri diversi. Alla fine ho messo da parte il secondo e mi sono concentrata su questo. Ah, questo è per tutti quelli che mi dicevano, leggi VA, leggilo!
Come vedete, l'ho fatto.
Se ho iniziato fin da subito a perdere la testa per Dimitri? Si.
Se ho iniziato ad amare la sferzante ironia di Rose e la malinconica dolcezza di Lissa? Anche.
Se pur volendo leggere più libri in una volta, questo non me lo permetteva? Accidenti, si.
Lo ammetto, ho visto il trailer e ho pensato fosse ora di mettermi in pari. Mi domando quanto sia utile riassumere la trama del libro in questa recensione, dato che, ecco, la conoscete quasi tutti -forse esiste ancora qualcuno che, come me, stava fra l'incudine e il martello. Ma siccome sono una che raramente esce fuori dagli schemi, seguirò la prassi ordinaria.

Dunque. Lissa sta sognando. Sogna quell'incidente che popola ormai i suoi incubi da due anni, quello che le ha strappato la famiglia consegnandola alla morte. Rose lo sa, perché quando le emozioni di Lissa sono forti abbastanza, inondano la sua mente trascinandola in quella dell'amica d'infanzia. E' per via del loro legame, un legame raro, antico e prezioso, che a volte scocca fra un vampiro Moroi e il suo guardiano dhampir. Rose e Lissa sono in fuga dal tormento che il passato di Lissa rappresenta per lei, e Rose ha giurato di proteggerla con la sua vita. Così, quando Dimitri Belikov, guardiano, le trova, nessun tipo di resistenza aiuterà le due ragazze: vengono ricondotte alla Vladimir's Academy, l'accademia per vampiri e aspiranti guardiani dalla quale erano fuggite. Come previsto da Rose, le due si beccano minuti interminabili di rimproveri dalla preside, la signora Kirova, per la loro noncuranza delle regole e le azioni sconsiderate che hanno caratterizzato la fuga, vista la minaccia dei loro nemici immortali, gli Strigoi, sempre in agguato. In quanto suo guardiano, Rose avrebbe dovuto proteggere Lissa impedendole di andare via, perché è preziosa per tutti i Moroi, in quanto loro principessa e unica erede del casato reale dei Dragomir, in seguito alla morte della famiglia. Ma Rose sa cos'è meglio per la sua migliore amica. E restare -ora che non può fare altro, messa alle strette- è l'unica soluzione.

La negligenza di Rose nel prepararsi adeguatamente alla protezione della sua Moroi le costerà caro, fra lezioni arretrate e allenamenti extra con niente meno che il dio della lotta in persona, Dimitri. Per quanto affascinante sia, Rose deve davvero concentrarsi e superare tutti i corsi, se vuole ancora essere il guardiano di Lissa. Perché in fondo, è una delle cose più importanti per lei. Ciò che la lega a Lissa va oltre la semplice amicizia -c'è gelosia, c'è paura, c'è affetto, preoccupazione, diffidenza per chiunque le si avvicini. Rose è uno schermo posto fra l'amica e il resto del mondo, contro tutti quelli che vogliono ferirla e farle del male, contro chi sembra un amico rivelandosi poi tutt'altro. Ho apprezzato davvero la questione del legame, nonostante la trovassi ambigua. Un espediente per seguire contemporaneamente la vita di Rose e quella di Lissa, così intrecciate, diverse e complementari fra loro. Ogni minaccia verso Lissa diventa un affare di Rose, e Lissa è così abituata alla consapevolezza della presenza della sua guardiana che all'inizio non sa come gestire il suo ritorno. Soltanto quando inspiegabili scherzi di cattivo gusto faranno di lei la loro vittima, con il responsabile nascosto nell'ombra, Lissa si deciderà a uscire dal guscio di brava e composta ragazza e usare i suoi poteri per sistemare la situazione. Si delinea un aspetto di lei che ho piacevolmente apprezzato, e che ha soddisfatto le mie aspettative. Lissa non è poi così angelica come sembra...

Rose, da parte sua, è una mezza-Moroi. E' intrepida, presuntuosa, tagliente, ironica, divertente, determinata, socievole a modo suo, maliziosa, intrigante e tutta una serie cose che la rendono quel tipo di eroina di cui adori conoscere i pensieri, una fantastica campagna d'avventura. Mi ha guidata fra i corridoi dell'accademia, nei suoi angoli più oscuri e e negli spazi aperti, alla luce del sole. Mi ha fatto incontrate i suoi amici, i nemici, quelli a metà dei due schieramenti, ho scoperto inganni e promesso e nuovi amori e amicizie e tutto ciò che ci si aspetta di trovare nel primo volume di una lunga serie. In fin dei conti, una scuola per vampiri è come una normale scuola di adolescenti. Solo che alcuni alunni hanno le zanne e bevono sangue, altri devono allenarsi per lottare corpo a corpo con i nemici, e tutti insieme sono decisamente fuori dall'ordinario, per certi aspetti. I sotterfugi e le piccole vendette, beh, quelli non assomigliano proprio scherzetti adolescenziali. Specie se ti trovi una volte col collo reciso sul letto, no? Rose ce la metterà tutta per adeguarsi, rimettersi in pari, difendere Lissa dalle crudeli frecciatine dei compagni e difendere se stessa, tutto insieme. Ma più di tutto, ci sarà l'aiuto di Dimitri a tenerla su, a farle capire qual'è il modo giusto di ottenere le cose importanti.
Vari altri personaggio si delineano nel corso della storia -il silenzioso Christian, la vendicativa Mia, la goffa Natalie, l'estroverso Mason. I rapporti fra loro colorano le vicende, le rendono intriganti e coinvolgenti, e poi ci sono le ombre, dense e sinistre, angoli di buio in cui si nascondono coloro che cospirano e si preparano ad attaccare.

lunedì 26 agosto 2013

Anteprima Il bosco dei cuori addormentati di Sanz Esther, un romanzo palpitante d'amore e mistero, e segreti pericolosi...

Salve lettori! Ho una serie uscite da mostrarvi, e direi di partire da questa perché m'intriga particolarmente. Agosto giunge al termine e, beh, le anteprime ricominciano. Fra queste, davvero non potete perdervi Il bosco dei cuori addormentati di Sanz Esther, in librerie dal 17 Settembre, edito da Piemme. E' un fantasy YA, il primo di una trilogia, El bosque, e sembra promettente. Quanto meno, la cover originale -che vedete a fianco- mi piace moltissimo, e la trama a quel che di malinconico e romantico che mi ha sempre attratta, nei romanzi.
La storia parla di Clara, una ragazza che a diciassette anni si ritrova coi cocci dell'unica famiglia che abbia mai avuto. Sua madre si è tolta la vita e la nonna, la donna che l'ha cresciuta, è morta poco dopo.
Adesso, l'unico parente con cui può ricongiungersi, secondo l'assistente sociale, è zio Alvaro. Così, Clara, abituata a vivere in città, partirà per un luogo sperduto, un paese isolato dal mondo, e che di conseguenza isolerà anche lei. Cercherà di adattarsi, di rendere soddisfacente la sua vita ora che dalla città la sua casa non è altro che un piccolo paesino. E quale miglior modo per abituarsi alla natura, se non vivere nel bosco, tra alberi e cespuglio e foglie? Lo zio la avverte che stare soli nel bosco è pericoloso, ma la casa che trova nella foresta, e che le appartiene per eredità, è sufficiente per risvegliare un po' della determinazione di Clara. Nel frattempo, Victor, un ragazzo che decide di aiutarla nel nuovo ambiente, pare costituire per la ragazza la possibilità di rifarsi davvero una vita. Ma poi, nel bosco, incontra Rio. E' bellissimo, ma misterioso: Rio nasconde qualcosa, e Clara deve guardarsi da chi le sta intorno, per capire chi è suo nemico e di chi, invece, può fidarsi.


Il bosco dei cuori addormentati
Sanz Esther
Piemme Freeway
286 pagine
In uscita 17 Settembre 2013
16,00€

Clara ha appena compiuto diciassette anni e la sua vita è a pezzi. Non ha mai conosciuto suo padre, sua madre si è suicidata e due mesi dopo è morta anche la nonna che l’ha cresciuta. L’assistente sociale decide di affidarla all’unico parente, zio Alvaro, che vive in un minuscolo paesino in montagna, isolato dal mondo. Victor, giovane studente di veterinaria, la prende sotto la propria ala protettiva e sembra che la vita della ragazza possa trovare un po’ di serenità. Ma un giorno Clara si ritrova in una parte del bosco dove nessuno dovrebbe andare, secondo le leggende che circolano in paese, e dove incontra Rio, un ragazzo bellissimo… È un immortale, un angelo che da oltre cinquecento anni custodisce il segreto del bosco: la fonte della giovinezza. La ragazza si innamora perdutamente del giovane immortale e all’improvviso tutti i nodi vengono al pettine: Victor si rivela per quello che è, un demone che si occupava di Clara solo per tenerla sotto controllo e capire quanto e cosa sapesse. Con l’aiuto di Rio, Clara lo sconfiggerà, ma dopo un dolcissimo incontro d’amore i due ragazzi, disperati, si rendono conto che l’angelo non può sottrarsi al proprio compito né rinunciare alla propria immortalità e sono costretti a separarsi…

Allora, che ne pensate? E' una lettura degna della vostra attenzione?

News per il grande schermo: trailer e infographic di Divergent!

Okay, buongiorno lettori!
Sono ancora in piena reazione post-trailer, perciò non guardatemi male se vi sembro una pazza scatenata che saltella davanti al pc senza alcun apparente motivo. Okay? Okay.
Ieri, oggi per noi in Italia -praticamente questa mattina verso le.. due? tre? poco prima?- ci sono stati i VMA, Video Music Awards, che disgraziatamente io non ho potuto seguire perché, lo dico, sono collassata a letto prima di quanto credessi. E dunque, il mio obiettivo era uno: trailer.
Shadowhunters, ancora?, vi chiederete, dato che i miei deliri migliori sono riservati esclusivamente a quel mondo. E io vi rispondo, eh no! Perchè?
Qualche giorno fa la pagina ufficiale di Divergent ci aveva annunciato che qualcosa di grande stava per arrivare, ai VMA. E poi, è stato pubblicato un piccolo teaser di 13 secondi, comunque qualcosa di davvero, davvero fantastico.  
Ma qualche ora fa è stato reso pubblico il trailer ufficiale, per intero, presentato ai VMA da Shailene, Theo e Miles, e a quel punto non mi ha fermata più nessuno. Sono incredibilmente entusiasta, ciò che ho visto mi ha fatto tornare alla prima volta in cui ho letto il libro, come se fossi ancora lì dentro. Ogni scena -quella dei coltelli, del rapimento, del bacio!, la lotta, Jeanine, Tris, Quattro!- è perfetta, bellissima, entusiasmante!
Dovreste vederlo da voi. Ecco il trailer!


Sappiamo che i personaggi saranno un po' più grandi rispetto al libro -Tobias, ad esempio, avrà 25 anni- e che la data del rilascio nei cinema prevista è il 21 Marzo 2014, in America, il 28 per noi.
Oltre al trailer è stato rilasciato un poster, l'infographic, con ciò che chi ha già letto il libro sa sulle fazioni. Guardate un po'!


Fonte.
Sono entusiasta, devo davvero andare a guardarlo ancora! Che ne dite voi??

giovedì 22 agosto 2013

Recensione Resta anche domani di Gayle Forman.

Salve! Credevo di non farcela a finire questo romanzo in tempo, ma ci sono riuscita perché, ad essere sincera, l'ebook a volte mi fa dimenticare di controllare il numero di pagine e non ho riconosciuto il finale finché non me lo sono trovata sotto gli occhi. Una storia breve ma molto bella, profonda e dolce, proprio come titolo e trama mi avevano già fatto pensare che fosse. Resta anche domani (l'If I Stay che diventerà un film) di Gayle Forman si lascia leggere d'un fiato e fa passare le ore senza che nemmeno ve ne accorgiate. Buona lettura!


Resta anche domani 
Gayle Forman
Mondadori Chrysalide
246 pagine
5 Maggio 2009
15,00€
Voto: ★ ★ ★ ½

Non ti aspetteresti di sentire anche dopo. Eppure la musica continua a uscire dall'autoradio, attraverso le lamiere fumanti. E Mia continua a sentirla, mentre vede se stessa sul ciglio della strada e i genitori poco più in là, uccisi dall'impatto con il camion. Mia è in coma, ma la sua mente vede, soffre, ragiona e, soprattutto, ricorda. La passione per il violoncello e il sogno di diventare una grande musicista, l'ironia implacabile di Kim e la scazzottata che ha inaugurato la loro amicizia, l'amore di un ragazzo che sta per diventare una rockstar e la prima volta che, tra le sue mani, si è sentita vibrare come un delicato strumento. Ma ricorda anche quello che non troverà al suo risveglio: la tenerezza arruffata di suo padre, la grinta di sua madre, la vivacità del piccolo Teddy, l'emozione di vivere ogni giorno in una famiglia di ex batteristi punk e indomabili femministe. A tanta vita non si può rinunciare. Ma cosa rimane di lei, adesso, per cui valga la pena restare anche domani?

La mia Recensione            

Qualcuno aveva accennato a questo libro e al fatto che ne erano stati acquistati i diritti cinematografici. Incuriosita, ho pensato di infilarlo tra le mie letture, scavalcando così le altre in attesa, perchè la trama mi faceva venire in mente Before I Fall di Lauren Oliver, un romanzo YA romance che ho adorato. I buoni propositi c'erano, sperando che il mio istinto anche stavolta non mi avrebbe tradita. Resta anche domani di Gayle Forman è un libro formativo, malinconico, dolce, intraprendente come pochi. Mi ha tenuta per mano per tutta la lettura, accompagnandomi nelle cadute, nelle risate, nelle lacrime, nei batticuori, aiutandomi a rialzarmi e camminare. Ci siamo dati man forte a vicenda, quando la mia emotività voleva impormi una pausa, o quando avrei voluto solo chiedermi cosa avrei scelto io, in quella situazione. Sono questi i libri che mi rendono fiera della mia passione, intensi e coinvolgenti senza essere pretensiosi, piacevoli e mai leziosi, o troppo concentrati a impressionare il lettore. Un romanzo che ti fa capire quanto anche le piccole cose siano importanti. In realtà, è merito di Mia.

Mia è una ragazza normale. Non c'è nulla da ammirare o giudicare in lei; è una studentessa del liceo, ha una grande passione per la musica classica e suona il violoncello da dieci anni. Ha i suoi pregi, i suoi difetti, le sue paure, i suoi sogni. I genitori sono, come dire, alternativi -non appartengono alla cerchia degli hippie, però hanno quell'aria giovane e spensierata che troppo spesso gli adulti perdono poco prima di diventarlo. Quel tipo di genitori per cui i tuoi amici potrebbe dire, i tuoi sono forti! Il fratellino, Teddy, è una vera bomba ad orologeria, sempre iperattivo, e ha ereditato la passione per la musica punk-rock e la batteria dal padre. Mia invidia la loro grinta. Apparentemente non hanno nulla in comune, nell'aspetto così come nel carattere: è un po' un agnellino in una mandria di pecore impazzite, sempre dolce e riflessiva, decisa e intelligente, adulta già a diciassette anni. Niente a che vedere, quindi, con le eroine fantasy o distopiche di cui mi capita spesso di leggere, ma il mio legame con lei è stato istantaneo.

Credo che la prima cosa che abbia provato non è stata compassione. L'autrice ha occupato la mia mente con le immagini della vita di Mia, tutte quelle cose che, nella vita normale, fanno parte di un percorso e hanno un inizio e una fine, che ti rattristano giusto il tempo di farti coraggio e andare avanti. Uno specchio, in poche parole, per me che ho la stessa età di Mia e mi riconosco in molti dei suoi dubbi, o delle speranze. Non ho quasi pianto, e me ne stavo giusto meravigliano -sapete, sono piuttosto emotiva-, finché Mia non si rende conto, davvero conto di ciò che ha perso e ciò che le rimane, un senso di riconoscimento e consapevolezza che ha inondato anche me all'improvviso. A quel punto, mi era già affezionata abbastanza da sentire la familiare morsa al petto che mi ha portato alle lacrime. La scena dell'incidente, però, è stata surreale. Un susseguirsi di azioni e dettagli, un elenco sterile e agghiacciante, la parodia di una tragedia che alle fine si rivela essere tale, con la musica di sottofondo che scandisce attimo per attimo qualunque sequenza di emozioni si possa provare in quel momento. E' molto facile immedesimarsi nella protagonista, anche senza sentirsi affini. E' questo che intendo con coinvolgente, è facile lasciarsi prendere dalla storia quando quella inizia a diramarsi in immagini e sensazioni nella tua mente.

Ripenso a quello che ha detto l'infermiera. È lei a condurre il gioco. E a un tratto capisco il dubbio di mio nonno. Anche lui aveva ascoltato l'infermiera. Ci era arrivato prima di me. 
Restare. Vivere. Dipende da me. 
La faccenda del coma è soltanto un paravento. Non dipende dai medici. E neanche dagli angeli. Non dipende nemmeno da Dio, che, se esiste, non si è ancora fatto vedere da queste parti. Dipende solo da me. 
Ma come faccio a decidere? Come potrei restare, ora che i miei genitori non ci sono più? E come potrei lasciare Teddy? O Adam? È una responsabilità troppo grande. Non capisco nemmeno come funziona. Non so perché mi trovo in questo stato o come fare per uscirne. È sufficiente che io lo voglia, per svegliarmi all'istante? Ho già tentato di concentrarmi per andare a trovare Teddy o trasferirmi alle Hawaii e non ha funzionato. Svegliarmi mi sembra un'impresa ben più complicata. 
Eppure, nonostante tutto, credo che sia vero. Le parole dell'infermiera mi riecheggiano in testa. Sono io a condurre il gioco. Tutti quanti aspettano me. 
Sono io a decidere. Adesso lo so. 
E questo mi terrorizza più di qualsiasi altra cosa sia successa oggi.

Come dicevo, è anche, e in parte, un romanzo di formazione. Per Mia è uno di quei momenti in cui non può fuggire da una scelta importante, come spesso ha tentato di fare, e rivive la sua vita percorrendo i corridoi dell'ospedale e scorrendo le facce delle persone venute lì per lei, cercando un'indizio, un aiuto che le dicesse cosa fare, che la sollevasse dal prendere quella decisione.
Ci sono molti flashback, grazie ai quali possiamo ricostruire la vita di Mia come se non fosse in coma, sdraiata in un letto d'ospedale, ma non dimenticando mai che in realtà è così. Con questo espediente ci vengono presentati gran parte dei personaggi, fra cui Kim e Adam, rispettivamente la migliore amica e il ragazzo di Mia. Li ho trovati interessanti da subito, un po' come con la sua famiglia. Hanno caratteri diversi, ma condividono la stessa ostinazione e lo stesso affetto per Mia, un amore determinato e mai melenso, ma sincero e autentico, in tutti i suoi difetti -soprattutto nei suoi difetti. Sono anche questi, infatti, che aiutano Mia nella sua lotta contro e per la vita, che dirigono i suoi pensieri non solo sull'amore che ha perso, ma su quello che la attende da sveglia, che è ancora , trepidante per il suo ritorno. E molto ho apprezzato Adam, con il suo essere tenace e incerto, è uno di quei personaggi che ti colpiscono al cuore per la propria umanità.

mercoledì 21 agosto 2013

Recensione L'angelo caduto di Susan Ee.

Sono andata molto a rilento, con le letture previste per agosto. Nella settimana di agosto, ogni scusa era buona per trascinarmi da qualche parte, e tutte le volte che mi vedevano con un libro, mi costringevano a fare altro. Ho pensato, tanto sono in vacanza, e mi sono concessa un po' di relax senza letture. Ma adesso sono di nuovo qui, e ho intenzione di presentarvi la recensione di un libro che ho letto interamente ieri. Si tratta di L'angelo caduto di Susan Ee, il nuovo romanzo angelico-apocalittico edito da Fanucci Editore.
Che pare, pare, *rullo di tamburi*... diventerà un film.


L'Angelo Caduto
Susan Ee 
Fanucci
320 pagine
25 Luglio 2013
12,00€
Voto: ★ ★ ★ ★ 

Un esercito di angeli sterminatori ha attaccato la Terra: dopo poche settimane la violenza dilaga ovunque, insieme alla paura e alla superstizione. Nella Silicon Valley ostaggio delle gang, la diciassettenne Penryn cerca di sopravvivere e proteggere la sua famiglia, fino a quando gli angeli guerrieri non rapiscono sua sorella minore, la più fragile, la più indifesa. L’unico modo per salvarla è affidarsi a un nemico, un angelo che ha perso le ali in combattimento e ora ha bisogno, come Penryn, di raggiungere la roccaforte delle crudeli creature alate a San Francisco. Nel viaggio che li porterà alla città, Penryn e Raf impareranno a contare solo l’una sull’altro, in un deserto in cui regnano la devastazione e il sospetto e in cui il pericolo è dietro ogni angolo.

La mia Recensione            

So che molti storcono il naso, quando sentono parlare di angeli, non tanto per le figure in sé, quanto per il modo in cui queste sono costruite e maturano nel corso della storia. Ebbene, non tiratemi addosso frutta e verdura, ma a me piacciono molto, e non ho ancora trovato un libro che mi abbia fatto cambiare idea. Nemmeno questo ci è riuscito, anzi. Gli angeli mi hanno sempre affascinata, da -rullo di tamburi, qualcuno alzi gli scudi per proteggermi!- Fallen, la serie scritta da Lauren Kate, alla Guild Hunter di Nalini Singh. Più dei vampiri e dei lupi mannari, soprattutto quando mi sono votata a romanzi che, col passare del tempo, rendevano il vecchio Twilight acqua passata.
In ogni caso, il fatto che questi fossero presenti nel libro in questione -non che il titolo lasciasse molti dubbi- ha solo acuito il mio interesse, che ha toccato i picchi massimi quando ho capito si trattasse di una sorta di distopico-apocalittico. A quel punto ero sicura fosse il libro per me.

De L'angelo caduto, la pubblicità mette in mostra la somiglianza di Penryn con Katniss di Hunger Games. E diamine, persino io che non ho letto i libri, ma parlo solo per aver visto il film, quindi siate magnanimi, non posso negare che qualche piccolo dato in comune ci sia. Per esempio, il fatto che Penryn, protagonista forte, determinata, umana come potrebbe esserlo chiunque si trovi in una situazione difficile e disperata come quella in cui si trova lei, sia tanto responsabile e attenta da caricarsi sulle spalle il peso di una sorellina disabile, Paige, e di una madre che si è persa fra attacchi di follia e silenzi inquietanti, che Penryn odia per questo, ma come ogni figlia farebbe, non può permettersi di abbandonarla. O ancora, la sua ammirabile capacità di andare avanti, di adattarsi alle nuove condizioni, anche se rigide e per molti altri invivibili. Ma non per questo parliamo di un copia e incolla di uno dei distopici più amati dai lettori. L'angelo caduto ha la sua originalità, senza dubbio, principalmente per il fatto che gli elementi distopici si intrecciano a quelli fantasy con maestria e precisione, un gioco di incastri che tiene viva la storia fino alla fine.

A fare da sfondo, un panorama desolato e un ambiente ostile, rovine di una città attaccata dalla furia degli angeli. Si, avete capito bene. Non troverete gruppi di angeli che inseguono l'amore nei secoli o che guidano interi continenti, ma fieri, pericolosi angeli vendicatori che hanno dato inizio ad una vera apocalisse. A causa loro, le città sono deserte, le persone rifugiate negli angoli più bui e apparentemente riparati, in cui si lotta per ogni pezzo di cibo, comfort, materiale che possa dare un po' di fortuna a chi se ne impossessa. Soprattutto, qualsiasi parte del corpo di un angelo, se venduto, vale moltissimo, e permetterebbe ad un'intera famiglia di vivere per qualche tempo in serenità -sempre se di questo si può parlare. Il pezzo più ambito? Le ali. Penryn lo sa, e quando assiste allo scontro che le cambierà la vita, sfrutterà il vantaggio a suo favore.
Vedere cinque angeli che si battono contro uno solo, per quanto possa essere lo spettacolo più bello e ammaliante cui si possa assistere, è un enorme, luminoso segnale di pericolo. Se poi, come Penryn, si assiste alla caduta di un angelo che viene privato delle proprie ali, e ancora si interviene per aiutarlo, non puoi nemmeno pensare che l'espressione cacciarsi nei guai sia sufficiente. E quando uno di loro rapisce sua sorella, Penryn prova paura, un terrore cieco con conseguenze che mai, in un altro caso, avrebbe permesso accadessero. Decide di accudire l'angelo, tenendo in ostaggio le sue ali fino al suo ristabilimento, e gli propone di aiutarla a recuperare Paige, In cambio, lei lo aiuterà a tornare dagli altri angeli. Un patto pericoloso, ma inevitabile, il preludio di una storia che diventerà via via più avvincente e impressionante.

La lettura mi ha presa fin da subito. Forse per la tenacia della protagonista, per la sua incredibile forza d'animo, la sua incapacità di non cedere alle prime difficoltà, il suo voler contenere l'illusione della presenza di una madre che quasi non riconosce più la presenza delle figlie e il suo affetto incondizionato per Paige, tanto forte da volerla rincorrere nella tana del lupo dopo che viene rapita da uno degli angeli, durante uno scontro. Fra questi, è il rapporto con la madre che mi ha davvero colpita. E non vorrei svelare troppo, ma quanto può essere difficile sentirsi continuamente minacciati dai demoni della propria madre, starle accanto consci dei suoi problemi, anche dopo tutto quello che ha fatto alla famiglia?
Forse i tono apocalittici, gli elementi distopici in contrasto con quelli fantasy, la grandezza esplicita dei pericoli che si corrono in un mondo in cui potenti creature soprannaturali non hanno cura delle vite umane contro l'enormità delle debolezze umane, di migliaia di persone messe in ginocchio dalla mancanza di ciò di cui più hanno bisogno per vivere, e che fa fare loro cose impensabili.
O forse, per diretta conseguenza, l'incredibilità crudezza e autenticità che traspare dalle pagine, in un susseguirsi di interventi pericolosi, scene vivide di sentimenti sempre in mutamento, paure del passato che si affacciano sul presente e difficoltà del presente che minacciano un possibile futuro.
Qualunque sia la ragione scatenante, ci sono davvero tanti motivi per apprezzarlo.

martedì 20 agosto 2013

Mini-recensione: Il riflesso del destino, storia breve di Elisa S. Amore.

Buongiorno lettori, come vanno le vostre vacanze fin'ora?
Ho qui una piccola recensione, pensieri ed emozioni intrecciate, riguardante un ebook tutto italiano di cui vi parlavo qualche giorno fa. Qualcosa che ha a che fare con Destino e Amore...

L'ebook contiene:
- IL RIFLESSO DEL DESTINO: un racconto inedito, disponibile solo in formato digitale
- Un estratto da LA CAREZZA DEL DESTINO, il romanzo di esordio di Elisa S. Amore, a ottobre in libreria


Il riflesso del destino - racconto inedito di Elisa S. Amore
Ebook gratuito
Potete scaricarlo qui (in pdf o epub) o su amazon.
Voto: ★ ★ ★ ★ 

Peter e Gemma sono amici fin da quand’erano bambini. Da sempre, Peter è il punto di riferimento di Gemma. È la spalla su cui piangere, la persona che la conosce meglio di chiunque altro. E, da sempre, Gemma è molto più di una semplice amica per Peter. È l’unica ragazza che abbia mai amato, l’unica per cui sarebbe disposto a sacrificare tutto. Ma come confessarle i suoi sentimenti senza rovinare il loro rapporto? Forse l’occasione giusta è una gita alle Spring Rock Falls, le meravigliose cascate poco lontane dalla città. Lassù, tra boschi incontaminati e acque cristalline, Peter potrà finalmente aprire il suo cuore, e Gemma capirà che loro due sono fatti per stare insieme. Ma Peter non può immaginare che il destino di Gemma è già stato scritto…Nell'attesa dell’uscita della Carezza del destinoElisa S. Amore ci regala un racconto in cui s’intrecciano i fili dell’amore, dell’amicizia e della suspense, dando vita a una trama limpida eppure ricca di sfumature, semplice e sorprendente.

La mia Recensione            

In questo periodo, anziché portarmi avanti e intraprendere nuovi viaggi in nuovi libri, mi sono data al rewind. Ho ripreso romanzi che ho amato per leggerli di nuovo, per passare lì dove avevo già camminato, e questa cosa mi emoziona sempre, non come se fosse la prima volta, ma in modo diverso e ugualmente intenso. Negli ultimi giorni è toccato a Touched (qui) e Unfaithful (qui), e chi mi segue sa che ho amato ogni pagina di entrambi, senza riserve, con gran trasporto. Ogni tanto ne parliamo, io ed Elisa S. Amore, di quanto ci stia facendo attendere per Brokenhearted, il terzo volume della serie. Per lei però è un momento molto importante, questo, dopo che la Nord ha acquistato i diritti dei suoi romanzi e ci ha regalato, come piccolo anticipo, Il riflesso del destino, inedito di cui vi parlerò proprio adesso.

E dunque, in questo breve, troppo breve ebook, abbiamo una visuale della storia che precede Touched, ma che ci fa tornare completamente nell'atmosfera che si respirava nel libro. Lake Placid fa da sfondo ad una giornata intensa, ricca di emozioni, in cui è Peter, miglior amico di Gemma, a trasportarci negli angoli più dolci e tormentati della loro amicizia, concedendoci una sbirciata all'amica prima che la sua vita cambiasse totalmente, prima dell'arrivo di Evan e della promessa di morte e amore che portava con sé. In questo adesso, quello delineato dall'autrice nel riflesso del destino, Peter sa di amare la sua migliore amica, ma non sa come confessarglielo. E' sempre così, no, quando l'amicizia si evolve in qualcosa di più e hai paura che le cose si facciano troppo difficili, davanti al bivio che ti obbliga a scegliere: gettarti nel vuoto e confessare o rimanere al sicuro e non dire nulla, tenersi stretto un rapporto già importante e bellissimo, quella complicità che Peter vedeva minacciata ogni qual volta desiderava un contatto diverso con lei, uno sguardo più intenso o parole differenti dalla cortesia e dall'affetto fra amici.

Come nei precedenti libri dell'autrice che ho avuto il piacere di leggere, lo stile si distingue per la sua dolcezza e per la precisione con cui ogni emozione, o sfumatura di esse, viene descritta in uno sfondo tanto comune come una normale giornata passata con gli amici. Ho avvertito quell'impronta di mistero che si agitava proprio sotto la superficie, il preludio di qualcosa di più grande che, come sappiamo, troverà sfogo in Touched e nei suoi seguiti. Ma ho anche potuto conoscere meglio il personaggio di Peter, comprendere il suo legame con Gemma e apprezzarlo più che nei libri, se devo essere sincera. Un piccolo focus su di loro che ha innescato in me la speranza di poter rivedere ancora quest'intesa, magari.

lunedì 19 agosto 2013

Anteprima Il Bacio della Strega di Melissa De La Cruz, secondo capitolo delle Streghe di East End!

Dopo un periodo di presenza stentata, fra mare, serate fuori e altro, se vi chiedevate se fossi ancora viva la risposta è: si.
Quindi, buongiorno lettori! Come primo post della settimana, vi propongo un'anteprima che aspettavo da un po' anch'io! Conosciamo bene quest'autrice, no?
Melissa De La Cruz ha scritto la serie Sangue Blu, qui ancora in corso -e mi sa che dovremo aspettare parecchio per i prossimi, o smettere di aspettare e basta-, e un'altra, The Beauchamp Family, di cui il primo, Le Streghe di East End, è stato pubblicato due anni fa (qui). E' passato un po' di tempo, anche se un po' è l'eufemismo del mese, e se devo essere sincera avevo perso le speranze. Ma pare che per la Leggereditore non fosse così, e infatti hanno finalmente deciso di pubblicare il sequel. Il Bacio della Strega è il secondo dei tre libri che compongono la serie.


Il Bacio della Strega
Melissa De La Cruz
Leggereditore
384 pagine
In uscita 29 Agosto 2013
10,00€

Finalmente in libreria il secondo titolo della saga dei Vanir, scritta dalla più famosa autrice di paranormal di Spagna: Lena Valenti.
C’erano una volta, a North Hampton, tre donne straordinarie che conducevano una vita molto ordinaria. Joanna Beauchamp, capelli grigi e pollice verde, viveva in un’imponente casa coloniale con le sue due figlie, la timida, bionda bibliotecaria Ingrid e la rossa, scatenata barista Freya. Peccato che la loro vita sia solo apparentemente normale, visto che sono in realtà tre dee dell’Asgard: nel nostro mondo, tre streghe. E fra una torta al rabarbaro, un consiglio di lettura e un cocktail ben dosato fanno piovere piccole, generose magie su tutti gli abitanti dell’inconsapevole cittadina. Ma tre streghe non possono restare fuori dai guai a lungo, soprattutto se c’è di mezzo l’amore, umano o divino che sia, reso ancor più complicato da veleni, vendette e maledizioni millenarie. Non ci sarà bisogno di un incantesimo per tenere le lettrici incollate alle pagine di questo nuovo capitolo della saga delle Streghe di East End.

A me il primo era piaciuto...e voi?
Lo leggerete?

mercoledì 14 agosto 2013

Mini-recensione: #3 Vampiri, focaccine e Edmund Herondale - Vampires, Scones, and Edmund Herondale, storia breve di Cassandra Clare, Maureen Johnson e Sarah Rees Brennan.

Amo queste donne, è ormai assodato. Ma qui le amo un po' di più, perché finalmente la strada del nostro Magnus si intreccia con due personaggi che abbiamo più o meno avuto modo di conoscere, o di sentirne parlare. Come al solito, Cassandra e le su colleghe Maureen e Sarah hanno dato vita ad un mini capolavoro degno di nota e voto decisamente alti. Da me che dipendo da ognuna di queste piccole chicche, credo non vi aspettiate niente di meno.

#3 Vampiri, focaccine e Edmund Herondale 
Vampires, Scones, and Edmund Herondale
Cassandra Clare, Maureen Johnson e Sarah Rees Brennan
Voto: ★ ★ ★ ★ 


Magnus Bane sfrutta le sue alleanze con i Nascosti e gli Shadowhunters per un'avventura nella Londra vittoriana.
Quando l'immortale stregone Magnus Bane frequenta i colloqui preliminari di pace tra gli Shadowhunters e i Nascosti nella Londra vittoriana, è affascinato da due persone molto diverse: il vampiro Camille Belcourt e il giovane Shadowhunter, Edmund Herondale. Verso quale cuore vincente intende schierarsi?
Quando l'immortale mago Magnus Bane partecipa ai colloqui di pace tra gli Shadowhunters e i Nascosti nella Londra vittoriana, due persone catturano il suo sguardo: la vampira Camille Belcourt e il giovane Edmund Herondale. Chi dovrà scegliere tra l'amore e il destino? Il terzo episodio delle Cronache di Magnus Bane, per scoprire il più misterioso personaggio della saga Shadowhunters.

Dal 18 Giugno 2013 Amazon
Da 6 Agosto 2013 in italiano su kobobooks

In Vampires, Scones, and Edmund Herondale, Magnus si sposta dalla Francia all'Inghilterra, dalla raffinata Parigi alla Londra vittoriana. E, come nei racconti precedenti, bastano poche righe per entrare subito nel contesto, ricordare quello precedente e ridere delle nuove avventure di Magnus.
Lo stregone ha imparato a sue spese a diffidare dai vampiri, ma Lady Camille ha un fascino incredibile e un ottimo gusto in fatto di moda, cosa che li accomuna profondamente. E' un personaggio interessante, devo mio malgrado ammetterlo, e la parte pi sfacciata di Magnus si accoppia benissimo alla sua maliziosa compostezza. Qui gli immortali sono sempre così, così a strati! E ti ritrovi a cercare di comprenderli nelle loro subdole macchinazioni, ricordando poi che sono frutto di una mente assolutamente geniale, ma mortale. Nel nostro caso, di tre menti. Perché Cassie è comunque fatta in questo modo, ci mette sotto torchio fin da subito, così poi non possiamo sfuggirle.
Perciò ci sono personaggi, poi ci sono I personaggi, e poi ci sono I PERSONAGGI. Con un'abbondanza particolarmente marcata della terza fascia, il momento degli Accordi fra Shadowhunters e Nascosti è pieno di tensione, rivalità, superficialità. E anche in un clima del genere, alternati ai momenti di attesa e serietà, c'erano quelli in cui davvero non potevo fare a meno di ridere o scuotere la testa, o entrambe le cose.

-Il più grande vantaggio di essere una creatura della notte- gli confidò a bassa voce -è che ti servono soltanto abiti da sera.
-Non ci avevo mai pensato- rispose Magnus, molto colpito da quell'osservazione. 
-Ovviamente adoro la varietà, perciò tutte le scuse sono buone per cambiarmi d'abito. Credo che, in una notte avventurosa, a una signora si presentino svariate occasioni per spogliarsi delle proprie vesti.- Si chinò in avanti, un gomito pallido e liscio appoggiato sul tavolo di mogano degli Shadowhunters. -Qualcosa mi dice che voi siete un uomo che di notti avventurose ne sa qualcosa.
-Milady, con me tutte le notti sono un'avventura. Vi prego, continuate pure con il vostro discorso sulla moda- la incalzò Magnus. -E' uno dei miei argomenti preferiti.
Lady Camille sorrise.
Magnus abbassò con discrezione il tono di voce. -Oppure, se preferite, continuate con il discorso sul fatto di spogliarsi. Penso che quello sia il mio argomento preferito in assoluto.

Dunque, gli Accordi. Non è saggio, come potete leggere nel pezzo sopra, racchiudere certi elementi in una sala a discutere di un argomento così delicato come i negoziai di pace fra queste due parti del Mondo Invisibile, soprattutto se entrambe detestano l'altra parte in maniera quasi viscerale, al minimo vicina all'insofferenza. E ancora, se c'è Magnus in mezzo. Le sue provocazioni suonano tanto divertenti per me quanto irritanti per gli indignati Cacciatori che assistono alle sue battute esilaranti, in particolar modo quando l'interesse di Magnus viene improvvisamente catalizzato da un giovane Nephilim dai capelli biondi -l'eccezione che conferma la regola- e gli infernali occhi azzurri -occhi che, lo abbiamo ormai capito, sono la rovina dello stregone. E se non è un Herondale quello di cui stiamo parlando, ditemi voi chi altro potrebbe essere. Edmund Herondale è un giovane affascinante e malizioso, anche se la sua malizia è più delicata e naturale, molto diversa da quella di Magnus, o peggio, da quella di Camille. Io l'ho sempre detto, gli Herondale devono avere qualcosa nel sangue che li rende impertinenti e irresistibili, è proprio un'ingiustizia, per i comuni mortali, il fatto questi demoni angelici vincano qualunque paragone!

-Almeno quattro dei nostri stimati anziani mi hanno raccomandato di non rivolgervi mai e poi mai la parola, perciò ho deciso che dovevo assolutamente conoscervi. Io sono Edmund Herondale. Posso chiedervi il vostro nome? Loro si riferivano a voi soltanto con "quello scandalo ambulante di uno stregone".
-Sentire quest'appellativo mi commuove profondamente- rispose il diretto interessato facendo un inchino. -Magnus Bane, al vostro servizio.

Sfacciato, adorabile, molto consapevole della sua incredibile bellezza, abituato ad ottenere sempre ciò che vuole, in bilico fra l'essere villano e il mascherarlo con lunghe ciglia bionde e occhi che portano alla rovina per chiunque li guardi, il tutto con totale naturalezza. Questo è il ritratto di Edmund, e potete credermi quando dico che il suo voler trovare in Magnus un assai coinvolto compagno d'avventura è una fantastica, meravigliosa idea. Perché, a parte il fatto che Edmund è il più esilarante, scapestrato, disinvolto Herondale con cui abbiamo mai -e a proposito di Herondale, l'odio per le anatre è un'eredità!- avuto a che fare? E' per Magnus, ovviamente. Con lui non si può assolutamente rimanere seri, sia per l'attesa che dica o faccia qualcosa di talmente assurdo che inevitabilmente mi farà ridere, che per quando ciò avviene. E vederlo flirtare -pardon, civettare- in modo tanto sfacciato mi ha davvero stesa, incantata e divertita da morire!

Fin'ora abbiamo però visto un Magnus capace di cavarsela per un pelo, sempre ironico ed espressivo, ma la profondità che ho intravisto in questo terzo racconto, sarà per il ravvicinato contatto con gli Shadowhunters -uno in particolare- o con quello che sembra amore per il nostro amato stregone, è stata incredibilmente più intensa dei precedenti, più vicina a quella che abbiamo conosciuto per prima, negli sguardi fra Magnus e Alec. E' tutto così chiaro e allo stesso tempo così intenso che ogni cosa pare trascendere lo scritto e colpire il cuore del lettore bombardandolo di sensazioni, persone vere per cui ci si ritrova a provare affetto, ambientazioni che, ripescate tempo dopo dalla memoria, ci appaiono familiari come se ci fossimo stati fisicamente.
D'altronde, quando c'è di mezzo la Clare, le parole non sono solo parole. La prima parola del primo capitolo è un trampolino di lancio verso un mondo che in questi anni ho imparato ad amare e conoscere sempre meglio, le altre un susseguirsi di immagini ed emozioni che non si spengono nemmeno alla fine del libro. Quello delle Cronache di Magnus si sta rivelando un viaggio molto più grande e imprevedibile di quanto immaginassi; è anche vero che non mi sarei dovuta aspettare nulla di diverso da Cassandra e le sue perfide amiche scrittrici!

lunedì 12 agosto 2013

Resoconto dal cinema #2: Cloud Altas - Tutto è connesso.

Oggi ho visto Cloud Atlas -Tutto è connesso, "l'erede di Matrix", uscito ad ottobre dell'anno scorso e tratto dal romanzo L'atlante di nuvole di David Mitchell. Non ho letto il libro, anche se avrei voluto farlo prima di vedere il film, né ero sicura di voler dar vita a questa recensione finché non mi sono ritrovata a scrivere sulla pagina vuota del foglio di questo post, riversando tutti i miei pensieri e le mie riflessioni, quelli che mi affollavano la mente dopo aver spento la tv.


Dopo aver chiesto ripetutamente ai miei il permesso di acquistarlo in primafila su Sky, ci siamo concentrati tutti su questo film di fantascienza, con gli occhi incollati allo schermo, gli altri volenterosi di capire il perché fossi tanto curiosa di guardarlo, io per soddisfare tale curiosità.
Non mi è venuto in mente di porre attenzione in particolare sulle recensioni nel web circa questo film, poiché il mio desiderio di vederlo faceva una capatina ogni tanto nella mia mente, e solo quando sentivo qualcuno parlarne o ne scovavo la copertina da qualche parte.
« Un'epica storia del genere umano nella quale le azioni e le conseguenze delle nostre vite si intrecciano attraverso il passato, il presente e il futuro, come una sola anima è trasformata da un assassino in un salvatore e un unico atto di gentilezza si insinua nei secoli sino ad ispirare una rivoluzione »
La parte tecnica. Le musiche erano splendide, perfettamente calibrate in base alla scena che accompagnavano, spesso così eteree che mi risuonavano in mente come in lontananza, troppo concentrata sulla parole e sui loro significati per badare al resto. Ma le sentivo, e le ho adorate, davvero. Gli effetti speciali, per quel poco che ho visto di Matrix da piccola e che mi hanno confermato, erano degni di quest'ultimo. Non mi sono sembrati incredibili o addirittura probabili soggetti di lode a fronte di tutto il film, ma li ho trovati assolutamente conformi alla storia, particolarmente belli da vedere mentre si è assorti nella visione del film. Anche gli attori, da Halle Berry, che mi ha molto coinvolta per tutto il film, a James "Jim" Broadbent, con il suo umorismo dal retrogusto dolciastro -e che ricordavo con affetto per il suo ruolo in Harry Potter, il buon vecchio Horace Lomacorno-, hanno reso la visione più che piacevole. Dovevo impegnarmi nel riconoscere ognuno di loro nei diversi spezzoni. L'idea stessa di dividere le storie e incastrarle fra loro, così che chi guarda possa crescere con queste e arrivare alle medesime conclusioni, è uno degli elementi del film che ho più apprezzato.
La storia narrata dietro il nome Cloud Atlas - Tutto è connesso, è un intreccio di più storie diverse, con personaggi differenti che vivono vite separate, ma che si incontrano ancora e ancora, in cicli diversi e uguali, come se inseguissero qualcosa ma, nel viaggio, inciampassero negli stessi errori. Un filosofia che non è più solo questo, quando qualcuno lotta con la propria vita per proteggerla, ma che diventa qualcosa di più, qualcosa di infinitamente di più, su cui basare la propria vita e le proprie azioni.
Non ho letto il libro su cui è basato questo film, ma l'ho apprezzato come uno spettatore può apprezzare un film che impara a conoscere con il film stesso, senza conoscere nulla prima.
I viaggi della mente hanno qualcosa di magico, è un istinto che ci porta a sovrapporre domande su domande, sperando di trovare in ogni interrogativo una risposta a quello precedente. Era ciò su cui riflettevo all'inizio, quando per una buona prima parte, confusa, non riuscivo a collegare certi fattori, ne a scorgerne i fini o gli effetti. Solo alla fine mi è parso di capire, e ho lasciato perdere le domande.
Il punto non era scovare i misteri dietro ogni storia -l'avvelenamento e la lotta contro la schiavitù, la strage per il nucleare, la rivelazione dell'Alleluia-, ma trovare gli errori ed elevarli ad un'ideale più alto, così da avere la forza di prendere le giuste decisioni, trovare il coraggio di portarle avanti. Credere che quando fai qualcosa, giusto o sbagliato che sia, tutto tornerà indietro, contro di te o a tuo favore. Verità, giustizia, amore, speranza, valori che infiammano i cuori dei rivoluzionari di ogni epoca e che diventano fondamento stesso della vita, quando si sceglie di non vivere schiavi della paura.
Rimango estremamente affascinata dai discorsi sulla reincarnazione, sul destino, dai quesiti e le opinioni su cosa di mistico e fisico ci sia dopo la morte, su quelle domande a effetto oggi spesso ricorrenti in modo superficiale, ma che nella loro semplici portano con sé un peso davvero notevole. Chi di noi non ci pensa, le rare volte in cui ci fermiamo per un momento nella nostra caotica vita, e ci accorgiamo che tutto continua a correre, che niente ci aspetta, che siamo noi a dover rincorrere la nostra vita e non viceversa? Quanto è destino e quanto, invece, siamo noi a determinarlo?
Ciò che mi ha impressionata di più, oltre agli effetti speciali, sono stati i toni solenni e la crudeltà delle scene, crudeli non in quanto malvagie, ma perché crude e vivide, dirette, che colpiscono subito e fanno riflettere. E mi chiedevo, morire per un'ideale? Ma ne sarei capace, o permetterei alla paura di guidarmi?
Quando il film è finito mi sono detta.
Non ho mai visto un film così.
Non ero sicura se perché non mi fosse piaciuto o mi fosse piaciuto tanto da lasciarmi senza alcun commento, però è stato così.

Chi di voi l'aveva già visto?