Chi ben comincia è una rubrica a cadenza settimanale -anche se io sono un po' lunatica e a volte salto sorvolo la questione ordine- ideata da Alessia del blog Il profumo dei libri, e consiste nel condividere con voi lettori le prime righe dell'incipit di un romanzo che ho letto/sto leggendo/leggerò per indirizzarvi positivamente o meno verso la lettura in questione.
COMUNICAZIONE: sappiate che mi dispiace un sacco per la mia assenza prolungata e vi abbraccerei uno per un perché continuate a crescere e a far aumentare le visualizzazione del blog e io sono commossa e non so cosa dire e vi adoro e- un secondo, devo riprendere fiato. Finito quest'inferno mi farò perdonare, promesso. Per ora, sappiate che dal 7 al 13 Maggio parto in gita scolastica per andare aaaa.... *rullo di tamburi*.... PRAGA! Più una capatina a Vienna l'ultimo giorno. E non vedo l'ora! Programmerò dei post, tranquilli, e poi, se vi va, vi farò vedere delle foto raccontandovi com'è andata!
*fine comunicazione*
Eh, l'avete notato il titolo, si? In effetti, fra risatine, risate, risate da spacca-stomaco e lacrime agli occhi, più qualche girata d'occhi, direi che il libro di cui sto per lasciarvi una breve intro e che ho da poco finito è stato abbastanza deludente. Dopo aver faticato tanto per arrivare alla fine delle 603 pagine, probabilmente mi deciderò di leggere anche i seguiti, più che altro per varcare le soglie della conoscenza alla ricerca di una sola risposta: com'è possibile che questo libro abbia valutazione medie così ALTE? Ho davvero bisogno di saperlo.
Afterlife
Stephanie Hudson
PROLOGO
«Perché temiamo l’oscurità, quando la luce ci svela ancor
più il regno degli incubi?»
Ascoltavo i passi sopra di me, sempre più vicini. Tremavo,
per un riflesso istintivo. Ogni fibra del mio essere urlava, ogni senso mi
allertava del pericolo imminente. Il tanfo dell’ambiente umido mi inondava le
narici, come se ci fosse un cadavere putrescente lì accanto. Mi sanguinavano le
mani: tenevo le unghie conficcate nei palmi, le dita dolorosamente serrate
fino a sbiancare le nocche.
Lo sentivo, ormai. Portava i soliti stivali, ed era come
se l’inferno stesso lo trascinasse verso di me. Li indossava per torturarmi la
mente: stivali da motociclista, con la suola spessa. Quando veniva da me, però,
non udivo mai il rombo di una moto. Di lì a poco il fiato nauseabondo di
un mostro in carne e ossa mi avrebbe sussurrato all’orecchio, spiegandomi che
anche le creature partorite dall’inferno sono in grado di provare
sentimenti, di amare.
Non credevo alle sue bugie... e chi l’avrebbe fatto?
Non riuscivo più a respirare, mi restava una manciata
di secondi. Era forse questa la fine, la mia fine? L’ambiente buio fu
inondato da una luce innaturale, e una figura si stagliò come una sagoma
mortale. Non era certo la prima volta che ci incontravamo, eppure non riuscii a
soffocare il gemito che mi sfuggì dalle labbra screpolate e sanguinanti.
Mi succedeva ogni volta che vedevo cose inspiegabili. Dovevo trovare la
forza necessaria, o non mi sarei mai liberata di quella maledizione.
Era giunto il momento.
Il tempo era finito.
I bordi affilati che stringevo mi affondavano nei palmi
delle mani, scivolose per il sudore freddo. Udii un altro passo, ma non mi
girai. Senza guardarlo in faccia, feci quel che dovevo.
«Addio» dissi con un filo di voce, prima che lamia
vista si riempisse di sangue.
Aprii gli occhi di colpo: ero vigile. Mi ci volle un momento
per capire dove mi trovavo. Notai gli altri passeggeri, che avevano assistito attoniti
al mio risveglio improvviso. Su un volo transoceanico è normale che siano tutti
un po’ nervosi, e una passeggera che si drizza a sedere di scatto suscita per
forza qualche occhiata allarmata. Ero talmente abituata a quelle reazioni
che per me erano ormai diventate una seconda natura; il torpore delle membra
non era una sensazione nuova, così guardai fisso davanti a me come se intorno
non ci fosse nessun altro.
Mi strofinai le braccia con gesto meccanico ripensando
ai particolari del mio incubo ricorrente e fui assalita da un senso di nausea.
Un sentore di bile mi riempì la bocca, amaro retrogusto che gli incubi non
mancavano mai di lasciarmi.
Naturalmente nella realtà non era andata come nel sogno,
ma la mia mente lo riproponeva sempre allo stesso modo, per quanto inesatti
fossero i particolari.
«Hai avuto un incubo, tesoro?» Sobbalzai sul sedile: era
la prima persona che mi rivolgeva la parola dopo ore. Una signora grassoccia,
con i capelli grigi e una maglia a fiori, mi sorrise in attesa delle uniche
parole che fui in grado di dirle.
«Sì, qualcosa del genere.»
Keira è tormentata da un passato spaventoso, e questo, credo, le sembri una giustificazione plausibile per urlare una pagina si e una no. Perché gli scrittori pensano che lacrime facili, urli, e parole filosofiche siano la chiave per arrivare al cuore dei lettori? Spesso, se fatta male, è solo una messa in scena, e io preferisco di gran lunga la semplicità di una mente vera. Non nego che, in qualche modo, ci sia voluto per forza un minimo d'interessa da parte mia per completare il libro -ero curiosa di sapere come andava a finire-, ma mi lascia perplessa il pensiero che sia piaciuto così tanto. Spero di trovare questa scintilla nei prossimi libri, che come ho detto probabilmente leggerò, e ne riparleremo. Le pippe mentali di Keira... non le supera nessuno, ve lo giuro. Provare per credere. Chi lo ha letto e concorda/vuole sputarmi in faccia?
Io l'ho odiato....proprio brutto!
RispondiEliminaEh, io l'ho trovato più che altro ridicolo e poco sopportabile, ma non abbastanza da smettere di leggere. Arrivare fino alla fine è stato un parto!
EliminaBah, le 4.1 stelline su goodreads per me rimangono un mistero!
Mi sembrava davvero tanto interessante ma ho visto che ha deluso molte persone, quindi per il momento ho deciso di non leggerlo e mi riservo di cambiare idea se migliorerà nei seguiti
RispondiEliminaIdem a me, sinceramente la trama m'intrigava, ma poi leggendo è diventato ovvio che non fosse poi grandioso :/
EliminaIo gliene ho dato 1 sola. 1! ed è tanto!
EliminaIo due, perché non so come, ma sono un po' curiosa di capire cosa diamine combineranno successivamente. Per esserci altri tre libri... O.o
EliminaStessi pareri ovunque, una tortura.
RispondiEliminaBuona gita loooooooooooooooooooove! <3
Eh infatti, li ho coperti più che altro mentre leggevo, perché ho voluto iniziare a mente libera u.u
EliminaGrazie, non vedo l'ora *w*
Io ero stata a Vienna in gita!
RispondiEliminaComunque a me questo libro incuriosiva, ma siccome tutti ne parlate male non so davvero come comportarmi. Probabilmente lo lascerò stare per un altro pò di tempo.
Non vedo l'ora di partire *w*
EliminaGià, stessa cosa per me, ma ora non sono sicura che lo consiglierei. Forse si perché, comunque, ognuno deve farsi una sua opinione, ma non è niente per cui valga la pena spendere molto o avere alte aspettative.
sputare! *—*
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