venerdì 7 dicembre 2012

Recensione Warm Bodies di Isaac Marion.

Sono stata piacevolmente incantata dal fatto che un libro riflessivo e toccante come questo potesse racchiudere in sé aspetti tanto dinamici ed emozionanti sia dal punto di vista psicologico -il progressivo desiderio di vita e la nascita di convinzioni a cui appoggiarsi lì dove prima non c'erano altro che castelli di sogni, di se e di ma- che dell'azione, dove le singole battaglie per il semplice istinto di caccia si trasformano in vere e proprie guerre per l'amore e la vita. Warm Bodies è un faro luminoso nella letteratura fantasy/distopica. Me ne sono innamorata senza riserve!



Warm Bodies 
Isaac Marion
Fazi Editore
269 pagine
27 Ottobre 2011
14,50€
Voto: 5 Stelle!

R è un ragazzo in piena crisi esistenziale: è uno zombie. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, ma nutre molti sogni. La sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, ma dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di stupore, di nostalgia. Un giorno, mentre
ne divora il cervello, R assaggia i ricordi di un ragazzo. Di lì a poco, per lui cambierà ogni cosa; intreccia una relazione con la ragazza della sua vittima, Julie, e sarà per lui un’esplosione di colori nel paesaggio grigio e monotono che lo circonda. Perché l’amore per lei lo trasformerà in un uomo (e in un morto) diverso, più combattivo e consapevole. Di qui
avrà inizio una guerra feroce contro i suoi compagni d’un tempo, e una rinascita, le cui conseguenze saranno del tutto inimmaginabili…


                                         La mia Recensione.

R è uno zombie. Quando l'incipit di un romanzo parte da una premessa tanto ambigua, con quel sono morto e tutto il resto che mi hanno fatto davvero adorare la storia, fin da subito, ci si stupisce quanto poche parole posseggano una carica di umorismo e inquietudine così forti. E' come entrare subito nel vivo -e poi mi dicono che non sono brava nei giochi di parole!- del romanzo, una proiezione immediata di questo mondo decadente che ospita gli zombie e i Vivi, coloro che non sono ancora stati "infettati" o uccisi da queste creature. R, che non è esattamente un nome, ma ciò che né rimane, come lo zombie che lo porta è il riflesso di quello che doveva essere stato in vita, ha il carattere e l'aspetto giusti per essere il perfetto e ironico protagonista che il libro merita. Questa seconda vita è stata gentile con lui -basta vedere come hanno conciato Nicholas Hoult, che per chi non lo sapesse interpreterà R nel film in uscita a Gennaio-, e se da fuori non si può certo negare che lo status è quello da morto vivente, la sua mente sembra troppo acuta per appartenergli. Ci si aspetta che gli zombie siano tutti "Cerveeello!" e movimenti robotici, invece quelle di Isaac Marion sono creature dalle origini incerte, che mentalmente non si sono ancora arrese alla morte.

R e il gruppo a cui appartiene, insieme al suo amico M, passano le loro monotone giornate in un aeroporto abbandonato, dove gli aerei fungono da abitazioni e le scale mobili, quando l'elettricità decide di scuoterle dalla loro immobilità, da unico passatempo. Nessun genere di attività fisica si può però paragonare a quella di predatori che tiene gli zombie impegnati, se non ogni giorno, almeno tre o quattro volte a settimana. Vanno a caccia di umani, li stanano nei loro nascondigli, se ne cibano e portano ciò che possono a donne, bambini e agli Ossuti, a cui non riesco a fare a meno di pensare come a esseri tali da rappresentare la personificazione della decomposizione -zombie che hanno perso quasi tutta la carne e i muscoli, lasciando in "bella" vista le ossa-. Sono ancora orripilata da questa visione... raccapricciante, no? Chi poteva immaginare che questa piaga avesse invece radici tanto profonde?

E allora quando avviene la svolta che da inizio all'azione promessa dalla trama? Quando R si ciba del cervello di un ragazzo di nome Perry Kelvin, durante una delle tante ricerche dei Vivi ancora nei dintorni. Ecco, la questione dei ricordi acquisiti mangiando il cervello è uno degli elementi che mi è piaciuto di più. Una sorta di revisione della mitologia vampiresca, dove per loro era il sangue a fungere da tramite per l'accesso ai pensieri, i ricordi e i sentimenti della propria vittima. Sembra un pò buffa, come cosa, ma la descrizione che l'autore ne fa è molto intensa ed evocativa, per questo ne sono rimasta affascinata. R riconosce la Julie di quei ricordi nella ragazza impaurita davanti a lui e, nell'istante in cui la guarda, sa di doverla proteggere. Si avvia una sorta di rapporto travagliato fra i due, con l'aperta ostilità iniziale di lei e i tentavi di convincerla delle sue buone intenzioni di lui. Ci sono momenti divertenti e altri più dolci, altri ancora in cui c'è questa comunicazione silenziosa fra di loro che, davvero, è più emozionante di qualsiasi tipo di gesto romantico. Momenti e riflessioni che rafforzano sempre di più in R la convinzione di voler restare. Di voler cercare una cura.
Ma poi gli Ossuti li scoprono e R comincia a chiedersi cosa siano davvero e perchè sembrano tanto differenti da loro, ignorando l'ovvietà dell'aspetto esteriore.

Dovrei fare una lunghissima lista delle cose che mi hanno più colpita e che ho apprezzato di più, ma selezionerò le migliori per me, almeno quelle che non ho già esplicitato sopra.
Sembrerà scontato, lo so, ma la prima cosa che ho voluto annotare, quella più immediata, è stata proprio l'Ironia. Non è grossolana o pomposa, ma serpeggia fra le parole facendo da sfondo alla storia in ogni momento e sbucando fuori quando deve, dando al lettore la giusta dose di divertimento -tipo il paragone fra corpi morti e cibo take away! Il mix che forma con il romanticismo è perfettamente equilibrato, non c'è mai l'uno senza l'altro, il che ha reso questa lettura memorabile sotto ogni punto di vista.

Altra cosa che mi è davvero piaciuta è l'umanità che riuscivo a riconoscere nei pensieri di R, il fatto che non fosse solo il suo corpo ad iniziare il cambiamento, ma anche la sua mente, che fosse in grado di sognare, di avere ricordi propri, pensieri indipendenti e intensi.
E' riflessivo nelle sue stranezze e nelle più vere delle conclusioni a cui arriva, e ciò che provavo mentre imparavo a conoscerlo non era proprio compassione, quanto comprensione per il senso di confusione e tristezza che tormenta i suoi pensieri, il suo desiderio di essere in grado di vivere come farebbe un essere umano, di sentire la vita scorrergli dentro come lo è per Julie. Si lascia andare passivamente alle regole della morte, senza approvarle, ma sapendo di non poterne fare a meno, maturando questo disprezzo per certe modalità di vita. E la convinzione di non voler cedere che si fa strada in lui, diventa sempre più forte, mano a mano che l'importanza di ciò che sente per Julie e per quella vita che rivuole indietro aumentano, portandolo a lottare contro i suoi simili.

E i ricordi di Perry che la sua mente continuava a proiettare? Sono punti del libro divertenti e insoliti, soprattutto quando R ci discuteva, come se quel ragazzo fosse stato ancora vivo. Provavo emozioni contrastanti nel leggerle: volevo ridere ma mi sentivo in colpa, volevo provare compassione ma mi sembrava comunque sbagliato. Non solo quei flash mi hanno regalato spezzoni del mondo disegnato dall'autore, aiutandomi a tracciare le caratteristiche della distopia all'interno della mia mente, non facevano nemmeno pesare questo loro compito di informatori grazie alla loro leggerezza e all'ironia che le definiva, sebbene molti fossero motivo di riflessioni profonde. Inoltre, il personaggio di Julie, che delineavo sempre meglio grazie ai già citati ricordi del fidanzato defunto, non è la solita figuretta impaurita dal soprannaturale, innamorata del super figo di turno, pronta a tutto per l'amore che prova per lui. Ha carattere, una personalità originale, priva di grossi pregiudizi che le impedirebbero di vedere con chiarezza. Sciolta, innocente e determinata, la perfetta compagna per uno zombie così sentimentalmente goffo.

Ciò che Julie ed R portano in quel mondo grigio, teatro di morte e vita non-esattamente-tale è un movimento, una vibrazione nell'aria, come un'influenza dagli effetti benevoli, che da lui ha colpito anche M e altri zombie, disorientati e attratti dalla dimostrazione di un sentimento che fino ad allora non si erano curati di ripescare dalla memoria o di cercare ancora. E questo tacito patto che Perry ed R fanno nella sua mente è l'input che gli serve per affrontare il passo successivo, quello che all'inizio era solo l'abbozzo di un'idea e che, in questo percorso formativo che trasforma il nostro zombie in un essere più umano di ciò che appare, diventa qualcosa di più: vivere.

Il libro si fa leggere piacevolmente, come se le parole fossero un fiume che scorre alla dovuta velocità. In ogni pagina sono seminate le stesse domande che il lettore non può fare a meno di porsi e che sono anche il peggiore tormento di R. Niente concetti complicati, che si concentrano ai lati della mente, facendo fatica a tradurli e comprenderli. E' tutto automatico, come se nella mia si fosse inserito un programma apposito per questo stile così elegante, ironico e dolce, creando sequenze di immagini ed emozioni. Insomma, vi assicuro che Warm Bodies non è un libro che si scorda facilmente. E' proprio vero ciò che dice la Meyer in copertina. Non avrei mai immaginato di potermi affezionare così tanto a uno zombie.

14 commenti:

  1. Che recensione fantastica :D Sono contenta che si sia piaciuto. A me ha appassionato troppo :D Sono letteralmente innamorata di R, povera me XD

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    1. Grazie mille Tera :D
      Si, mi ha proprio entusiasmata! E anche io sono vittima dello stesso sortilegio, adesso dobbiamo avere un pò di pazienza per il film ;)

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  2. Lo voglio leggere al più presto, prima che esce il film!
    Bella recensione! :D

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    1. Ho pensato lo stesso, per questo ho voluto leggerlo *____*
      Grazie mille!! :D

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  3. Concordo con Tera e Jaqueline: bellissima recensione! :D
    Questo libro è nella mia WL, soprattutto grazie al trailer che mi è piaciuto molto. Mi frena un po' il tema "zombie" (non ho mai letto niente su queste creature) però ad ogni recensione positiva che leggo la curiosità aumenta... chi lo sa che prima o poi non mi deciderò a comprarlo ^__^

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    1. Grazie Clary!!
      E' stato il trailer a convincere me infatti ;)
      Ti assicuro che il modo in cui l'autore ne parla ti fara' innamorare!! Anche io ero un po' indecisa e l'ho lasciato in libreria per mesi. Ma leggendolo mi sono ricreduta :D

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  4. non vedo l'ora di leggere questo libro. generalmente non amo gli zombie come protagonisti però il trailer del film mi ha fatto ricredere e la tua recensione è un punto in più a favore del libro. credo proprio che non mancherò di andare al cinema, per adesso mi immergerò nella lettura!!!

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    1. Sentire che parla di zombie fa quest'effetto, pero' vale davvero la pena leggerlo, e' fantastico!! Felice di averti aiutata ;)

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  5. Anche a me è piaciuto tantissimo questo libro!!!non vedo l'ora di vedere il film!!! :)

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    1. Ben detto, bisogna avere taaanta pazienza fino a gennaio! *-*

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  6. Io sono un po' indecisa: gli zombie non sono creature che mi affascinano, ma ho letto recensioni più che positive riguardo a questo libro. Ci penserò, anche se per il momento hanno la precedenza Crossed e Touched ;)

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    1. Mi sono innamorata della frase che introduce il blog, quella scritta da te. È davvero suggestiva e io penso le stesse cose *_*

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    2. Ti assicuro che nutrivo lo stesso sentimento per gli zombi. Warm Bodies è rimasto fra la polvere per un bel pò di mesi. Ma in occasione dell'uscita del film -e dopo aver visto il trailer- ho deciso di riesumarlo dalla sua tomba e avventurarmi nel mondo di R. Ma scelta fu migliore di questa! Provaci, non te ne pentirai ;)

      Davvero? *-* Grazie, l'ha scritta e messa qui alla prima pioggia dopo l'estate, rendendomi conto di quanto mi mancasse un pò d'inverno c:

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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