martedì 12 marzo 2013

Recensione Riflessi di te di Sylvia Day.

Dopo A nudo per te (qui la mia recensione), torna Sylvia Day con Riflessi di te, secondo libro della trilogia. Migliore del primo in certi aspetti, peggiore in altri, l'ho letto in un giorno e mi sento un pò neutrale, non totalmente convinta, ma senz'altro decisa a non scartare la storia. Penso che capirete meglio con la recensione. Chi di voi segue la trilogia?


Riflessi di te
Sylvia Day

Mondadori
430 pagine c.a.
26 Febbraio 2013
14,90€
Voto: 3 Stelle!

Lei è sempre più innamorata, non riesce a stargli lontano e anche lui pare contraccambiare, anche se l’ombra di una sua ex amante continua a suscitare la gelosia di Eva e numerose incomprensioni tra i due. Eva è convinta che tra loro non potrà mai funzionare, ma non riesce a sottrarsi al desiderio incontrollabile e all’amore disperato che li legano. Il comportamento di Gideon si fa però sempre più distaccato e misterioso. Che cosa nasconde davvero? È possibile per due persone come loro, legate da un’incandescente alchimia erotica, superare i traumi del passato e costruire una relazione duratura e profonda? Riflessi di te è il secondo attesissimo romanzo della sensuale e travolgente “Crossfire Trilogy”, che esplora il lato oscuro dell’amore e le possibilità di riuscita di una storia sempre in bilico tra passione e ossessione, consacrando Sylvia Day come una delle maggiori autrici di best seller internazionali.

                                         La mia Recensione.

Chi ha letto il primo libro sa già quanto sia difficile e contorta la situazione tra Gideon Cross ed Eva Tramell. Uomo d'affari ricco e affascinante lui, donna bellissima, caparbia e tormentata lei, vivono una relazione tanto intensa quanto.fragile, per via degli incubi di un passato la cui ombra continua a seguirli nel presente. Li avevamo lasciati con l'arrivo di una vecchia fiamma di Gideon, Corinne, l'unica donna, oltre Eva, con cui lui avesse avuto una storia seria. Nonostante le sue rassicurazioni, Eva non riesce a scrollarsi di dosso l'odio e la gelosia che prova verso di lei, e la paura che il suo ritorno possa portare alla rottura della sua relazione con Gideon la divora... soprattutto quando il dubbio del tradimento cresce in lei.
E non sono gli unici ostacoli. Gli incubi notturni diventano sempre più frequenti, il timore di fare qualcosa che allontanerà l'altro è onnipresente e le apparenze creano nelle loro menti castelli di illusioni, ipotesi infondate e dubbi che impediscono alla serenità anche solo di avvicinarsi. Si affidano alla terapia, alla loro attrazione e all'amore che provano l'uno per l'altra, ma la fossa da riempire a volte sembra troppo grande. Ad aggiungersi a tutte le loro insicurezze, arrivano pezzi del passato di Eva, e la paura di crollare diventa tanto tangibile da apparire reale.

Cominciavo a pensare che in Gideon Cross non ci fosse nulla di umano. Ma, per la miseria, non lo avevo ancora visto fare a botte con qualcuno. Comunque, non divaghiamo. Eva è completamente innamorata di lui, ma è oppressa dall'insicurezza.
Per un pò mi sono chiesta dov'è finita la donna tenace e ribelle di prima? Ritrovarla in questa versione di lei tanto presa e tormentata dall'amore per Gideon non è stato così difficile come sembrava, però. Annuisce alle necessità, seppur priva di ferrea convinzione, ma continua a far valere le sue opinioni e a rispondere a tono con quel suo caratterino a cui non ho potuto fare a meno di sorridere soddisfatta, anche quando la situazione in cui si trovava la portava poi a stare male. Santo cielo, almeno ha dimostrato di avere un pochino di amor proprio -giusto un pò, eh?!-. Questo non la rende immune agli errori, o al fatto che per un attimo l'abbi giudicata davvero ipocrita e odiosa. Non si contano sulle dita di una mano le volte in cui avrei voluto prenderla a schiaffi! E la sua volgarità, anche se ammorbidita dai suoi sentimenti, continuava a darmi l'impressione di essere troppo eccessiva, quasi brutale. Alla faccia del
un abbraccio che sia normale, per esempio, non c'è. Lei gli si avvinghia addosso come una scimmia!
anche quando avrebbe decisamente dovuto mantenere le distanze -e un pò di orgoglio in più, giusto per non far mancare nulla-, ecco che si trasformava nella versione Eva sgualdrina privata.

Principalmente, sono i segreti a dividerli, omissioni di anni di oscurità e terrore che hanno segnato la loro vita, difficili da condividere. Gideon si rifiuta di aprirsi e anche quando Eva fiuta che qualcos'altro non va, lui ci lascia sulle spine, ondeggiando malamente fra sesso consolatorio e uscite fraintese con Corinne. Direi che non è molto sveglio, il tipo, a mettersi contro Eva. Che, si, da un lato cade nello sconforto... ma dall'altro si alza e fa correre tutti ai ripari. Direi che preferisco quest'ultima versione di lei!
La questione, però, è sempre la stessa: Gideon teme di spaventarla, rivelandole tutto, la ritiene più al sicuro se inconsapevole e tenuta sotto sorveglianza. Ma all'oscuro dei suoi demoni, Eva può solo immaginare quali mostri ci siano nel passato del suo uomo. E si sa che, in certi casi, la fantasia è cattiva consigliera.

Quindi, nonostante la forte attrazione che li lega, è innegabile che ci siano problemi fra di loro. Il peso del loro passato e dei loro atteggiamenti incidono l'uno sui sentimenti dell'altra, generando confusione e dissensi. Eva è combattuta dal desiderio di avere la sua indipendenza e quello di soddisfare e compiacere il suo uomo. Come risolvere tutto, allora? Ovvio, e questa è forse la parte più difficile da tollerare, nonostante gli innumerevoli ostacoli seminati lungo il loro percorso comune. Però fanno del sesso uno strumento per la riappacificazione, per la vendetta, per appianare le divergenze o evitare discorsi in teoria inevitabili e, naturalmente, anche perchè si amano. Ma è questa manipolazione brutale -si, brutale, di nuovo-, che proprio non mi va giù. Come al solito, mi lasciano entrambi in bilico, senza farsi amare o odiare in modo preciso.

Non parliamo della mia cotta per Brett Kline. E non dico nemmeno chi è, tanto lo scoprirete. Mai lui, la sua Ragazza d'oro e le sue parole si sono aperti una breccia, fugace e veloce, nel mio cuoricino. Niente di memorabile, ma mia ha colpita. Poi, come avrò già detto, adoro Cary. Ma proprio tanto. Sarà anche un'idiota, ma con lui non riesco mai a restare seria! Mi è piaciuto ciò che ho visto dei genitori di lei, questa volta, e spero che nel prossimo libro succeda qualcosa. I personaggi accennati nel primo libro tornano e si svelano quel tanto che basta a offrirci un notevole squarcio nei pezzi che compongono il Gideon-puzzle. Dal suo canto, Gideon avrà la sua dose di problemi a cui badare -cose di cui è meglio non discutere, secondo lui, perciò mi toccherà aspettare anche per questo- e creerà non pochi complessi autodistruttivi nella mente di Eva. Fortunatamente, lei si riprende nei capitoli conclusivi, mettendo in piedi un'abbondante dose di vendetta-dolce-vendetta che di certo alimenta il dramma e cancella parte della Eva abbattuta e iper-nervosa che mi ha fatto saltare i nervi.

Sylvia Day riesce a tessere le fila della storia tenendo ogni componente in tensione, facendo pensare che qualunque cosa potrebbe succedere, in qualsiasi momento. Fa emergere i personaggi giusti, buoni e cattivi, quando deve, e nonostante mi sia sembrato piuttosto ripetitivo il fatto che continui ad alimentare le stesse problematiche tra Gideon ed Eva, il modo in cui lo fa -con una profonda consapevolezza della grandezza dei loro problemi di fondo- mi ha fatto socchiudere un occhio. Socchiudere. Devo dire, però, che il finale mi ha piacevolmente sorpresa, poiché tutti gli indizi sembrano confluire verso una possibilità agghiacciante a cui Eva si rifiuta di credere -e anche io, a dire il vero-... e che coinvolge Gideon e un personaggio temuto al solo pronunciarlo. La crudezza delle parole accompagna la drammatica disperazione delle emozioni di entrambi e crea un quadro a metà fra il sopportabile e il compatibile. Disperato ma accettabile, e certamente attenderò il terzo volume per la resa dei conti.

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