mercoledì 16 ottobre 2013

Mini-recensione: #5 L'origine dell'Hotel Dumort - The Rise of the Hotel Dumort, storia breve di Cassandra Clare, Maureen Johnson e Sarah Rees Brennan.

Adoro queste tre intrepide donne, provo una sorta di devozione per loro, e tutto grazie a Cassie, che tra fan abbiamo scherzosamente ribattezzato come Cassadica. Questo progetto iniziato e quasi ultimato con Maureen e Sarah ha reso incredibilmente eccitante il percorso intrapreso da noi lettric per conoscere meglio il famoso Sommo Stregone di Brooklyn, già amato e sospirato dalle altre due saghe sugli Shadowhunters in corso/terminata. E qui possiamo vedere un altro poco della sua vita... che, ahimè, continua a non essere abbastanza.

#5 L'origine dell'Hotel Dumort
The Rise of the Hotel Dumort
Cassandra Clare, Maureen Johnson e Sarah Rees Brennan
Voto: ★ ★ ★ ★ 

Nella Manhattan degli anni Venti, fulcro del glamour e dell'età del jazz, una minaccia incombe. E quando Magnus fa visita all'hotel più alla moda di tutta New York, l'Hotel Dumort, dove si tengono feste spumeggianti che durano dal tramonto all'alba, trova un paesaggio davvero... inaspettato. Il quinto racconto della serie delle Cronache di Magnus Bane svela nuovi, insospettabili retroscena per scoprire il più misterioso personaggio della saga Shadowhunters.
Nella Manhattan degli anni 20, Magnus Bane si intrattiene con l'élite in un momento critico dell'età del Jazz.
L'immortale Magnus Bane spende la maggior parte del suo tempo nei ruggenti anni Venti: si è stabilito nella società di New York che fiorisce tra set di jazz e moda. E non c'è posto migliore per vedere e farsi vedere dell'Hotel Dumort, una scintillante nuova aggiunta al panorama di Manhattan. Ma un diverso tipo di fascino potrebbe essere in gioco ...
Dal 20 Agosto 2013 Amazon
Dal 15 Ottobre 2013 in italiano su kobobooks

Cassadica le sue due compagne di torture sanno bene come non cadere mai nelle monotonia. Magari qualcuno nemmeno legge queste novelle perché si aspetta che siano tutte uguali, ma ogni volta c'è quell'elemento in più, quel qualcosa di sorprendente nello stile, nella trama, nello svolgersi degli eventi in sole quaranta pagine, che riesce a lasciarti a bocca aperta e incapace di replicare. Piccole chicche, nulla di determinante o indispensabile ai fini della storia degli Shadowhunters in sé, ma dei veri e propri tesori per chi come me ama tutto di questo mondo e non si accontenta mai. Non sanno nemmeno cosa sia, la ripetitività!
Stavolta siamo negli anni 20 -okay, Magnus è passato in mezzo a molti anni venti, perciò nello specifico siamo adesso nel 900-, in pieno proibizionismo, un periodo interessante per uno come lui, che si cura dei limiti imposti dalla legge meno di un gatto che attraversa la strada col rischio di finire ammazzato. Fra le molte mansioni di Magnus nel corso dei secoli, vi è anche quella di proprietario di un bar, il Mr. Dry, all'occorrenza un luogo d'incontri religiosi, di circoli letterari e quant'altro, in realtà un ritrovo di clienti abituali e non che possono usufruire di alcolici senza doversi preoccupare di finire in prigione. Ritroviamo un mai meno sarcastico stregone attratto dai drammi amorosi degli uomini che ottengono la sua attenzione -sconsolato lui, mi verrebbe voglia di urlargli che è giusto così per Alec non è ancora arrivato!-, e dalle belle ragazze che civettano con lui a distanza. E beh, quando una di queste è una vampira che lo avvisa circa qualcosa che si muove negli affari in Borsa dei mondani, quasi gli verrebbe da chiedersi se avesse in qualche modo scritto sulla propria fronte cercatemi per tutti quei problemi che non hanno nulla a che fare con me. E dal momento che Magnus vorrebbe non essere più coinvolto in grado guerre e drammi d'altri tempi, uno stregone un po' pazzo e decisamente troppo vecchio decide di creare il più grande portale mai esistito nel lussuosissimo Hotel Dumort -la cui fama appena cresciuta si appresta verso una... come dire, ad una svolta inattesa-, dritto dritto verso l'Inferno. Se questa non è sfortuna...

Fu in quel momento che si accorse dello strano bagliore in cielo, proprio sopra la zona di Uptown. Era un cono di luce, più sottile vicino al profilo degli edifici e più ampio in prossimità delle nuvole, e brillava di una debole sfumatura verdastra.
Si trovava proprio sopra l'Hotel Dumort.

Paradossi continui affiancati alla mai noiosa ironia di Magnus, adattati a contesti cronologicamente sempre più vicini a noi, in un susseguirsi di eventi brevi, concisi, ma significativi, che ci mostrano l'ennesimo scorcio di segreti e misteri inquietanti ancora celati alla nostra conoscenza mondana mai pienamente soddisfatta. Vecchie e nuove conoscenza che ci aiutano a definire un po' di più questo enigmatico, affascinante e divertente stregone, di cui potrei leggere per ore ed ore senza quasi accorgermi del tempo che passa.

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