lunedì 18 giugno 2012

Recensione Schegge di me di Tahereh Mafi

Se qualcuno mi chiedesse il titolo di uno dei libro che ho più amato, fra i primi mi verrebbe in mente sicuramente questo. Emozioni e parole si fondono in un'unica storia, amare questo libro non sarà una scelta, ma una reazione naturale.



Schegge di me
Tahereh Mafi
Rizzoli
364 pagine
2 Maggio 2012
17,00€
Voto: 5 Stelle

264 giorni segregata in una cella, senza contatti con il mondo. Juliette non può parlare con nessuno, e nessuno deve avvicinarla, perché ha un potere terribile: se tocca una persona la uccide. Agli occhi dell'organizzazione che l'ha rapita il suo potere è un'arma stupefacente, per lei è una maledizione. Un giorno però nella cella viene spinto Adam. Juliette non vuole fargli del male, e così lo tiene a distanza. Ma Adam non sa del suo potere, e mentre lei dorme in preda agli incubi la prende tra le braccia per confortarla. Da quel momento tutto cambia, perché Adam, immune al tocco di Juliette, è l'unico che può accettarla così com'è. Insieme progettano la fuga, alla ricerca di un mondo che non la consideri più né un'arma né un mostro, ma una persona speciale, che con il suo potere può fare la differenza.


La mia Recensione.

Alternativa, diversa, originale, toccante, una storia che lega il lettore al libro già dalle prime pagine.
Schegge di me (qui) mi ha conquistata con la schiettezza del suo linguaggio e il disperato bisogno di libertà che trasuda dalle sue parole. La scrittrice è riuscita a mescolare il racconto di questo mondo in rovina, la cruda verità dei fatti che si srotola lungo il percorso, alla vita calpestata e distrutta di Juliette, che ci narra dal suo punto di vista, con quel suo modo di vedere altrettanto preciso e consapevole, la metamorfosi del nostro pianeta, un pianeta che costeggia la fame e il degrado, costretto a questo destino da un regime che ha fondato le sue promesse su bugie e voglia di controllo. Ed è ciò che hanno ottenuto. La Restaurazione è una nuova forma di governo che ha usato la paura e le minacce come mezzi per imporre il proprio dominio sulla comunità. Promettendo ad una popolazione già consumata dalla morte una vita migliore, costruendo una realtà che sembrava quasi un sogno agli occhi di tutti, hanno invece guadagnato potere infondendo timore nei cuori dell'umanità, uccidendo chi, come anziani e deboli, non sarebbe giovato alla "restaurazione" del mondo, al cambiamento radicale che serviva per progredire, lasciando soltanto ai forti la possibilità di crescere e rinchiudendo i pazzi e i malati nei manicomi.

Ma Juliette non è pazza. Chiusa per 264 giorni in una cella umida e sudicia, il suo tormento più grande è l'odio che prova verso ciò che è in grado di fare. La maledizione che l'affligge e che ha portato la sua famiglia a provare disgusto per ciò che avevano creato, lasciando che la loro figlia venisse odiata e allontanata dall'occhio cinico del mondo, reclusa dall'affetto che il suo cuore più di ogni altra cosa desiderava, rinchiusa in una cella dove il sole non riusciva nemmeno a sfiorarla. Perchè quando puoi uccidere con un tocco le gente di guarda in modo diverso, schifati e terrorizzati allo stesso tempo, ottusi nel vedere la verità e troppo occupati a combattere con la realtà di tutti i giorni per vedere la paura negli occhi di una ragazza che detestava essere ciò che era.
Juliette non è pazza, ma quando un affascinante ragazzo dagli occhi blu e il sorriso sghembo viene rinchiuso con lei nella piccola cella in cui era rimasta isolata per mesi -senza alcun contatto, come d'altronde prima di essere catturata e strappata dalla sua casa-, spezzando così la routine di silenzio e incubi e ore spese a scrivere su un piccolo taccuino, ha paura di ciò che un compagno di cella possa rappresentare di quello che rimane della sua vita.
Lei però non è sicura di potersi fidare di Adam, anche se ogni fibra del suo copro le chiede di farlo, perchè dopo un isolamento forzato di 264 giorni Juliette non avrebbe mai neanche osato sognare un compagno di cella. E Adam sembra così forte, sorridente, deciso, risoluto, pericoloso, spaventoso che è proprio la paura a mantenere Juliette sulle sue. Non rivela niente, ma ciò non gli impedisce di fare domande, di sperare in un amico o, il suo desiderio più proibito, nel calore del tocco di una persona che pare interessata a lei. Che quando pronuncia il suo nome fa correre il suo cuore. Che quando la sfiora attraverso il vestiti le incendia la pelle.
Eppure nemmeno la più piccola scintilla di luce è destinata a durare. E quando Juliette capisce di conoscere Adam, che lui fa parte di un ricordo della sua infanzia, lui si rivela essere una spia, un soldato della Restaurazione mandato nella sua cella per studiarla e vedere quanto la pazzia era riuscita a corrodere la mente della ragazza. E mentre delusione e terrore si impossessano del suo cuore, entra in contatto col mondo che terrorizza la realtà fuori dalla sua cella, il lusso di una cerchia ristretta di potenti che sono interessati al suo dono -alla sua maledizione- e che vogliono sfruttarla senza curarsi di distruggerla dall'interno.
Sarà Adam, ancora una volta, a salvarla dalla paura in cui rischia di annegare. Adam, che nasconde il suo taccuino, salvato dal trasferimento, nell'armadio della sua nuova stanza. Adam, che le lascia un messaggio per farle capire che Non è come sembra e che lui vuole aiutarla. Adam, che è in grado di toccarla senza rischiare la vita, che riaccende di nuovo la vita dentro un guscio che sembrava ormai vuoto e desolato, che riempie il cuore di Juliette di una speranza e una felicità tanto grandi da risciare la vita ogni secondi, ogni ora, ogni giorno passato in mezzo agli altri soldati.
Il problema più grande, però, è Warner, capo del gruppo di Restaurazione della sua zona, di cui Adam fa parte, che ha strappato Juliette dal manicomio per proporle un'offerta, quella di lavorare per lui torturando i ribelli, offrendole la possibilità di vendicarsi di quelle persone che l'avevano emarginata e guardata con odio e disprezzo finchè la sua stessa famiglia non l'aveva abbandonata, consegnata nelle mani delle autorità. Una prospettiva affascinante, una tentazione che Juliette valuta con giudizio e disgusto, perchè ripagare il dolore inflitto a lei con altro dolore è ciò che non riuscirebbe mai a fare, nemmeno contro le stesse persone che la considerano un mostro, che hanno sparlato di lei alle spalle.
Nel corso della storia vediamo Juliette cambiare, la sua essenza prendere vita come una fiamma alla scoperta del tocco di cui è stata privata per tanto tempo. E' come vederla rinascere e prendere possesso delle sue possibilità, della forza interiore che è sempre stata dentro di lei e che, nel momento in cui le persone a cui tiene sono in pericolo, riesce a tirare fuori con una forza e un coraggio disarmanti. Anche quando l'oscura tentazione di cedere striscia nel suo cuore -la paura di una scoperta che la lascia disorientata proprio nei momenti più cruciali-, il pensiero di avere sulle spalle più della sua sola vita la fa reagire con soddisfacente prontezza. Viene naturale essere fieri di lei quando Juliette prende coscienza di se e mette il suo corpo davanti a quello degli altri, per proteggerli con l'unica arma su cui può fare affidamento, pur temendola. Se stessa.
Tahereh Mafi mi ha davvero piacevolmente conquistata con questo libro, un mix perfetto di sensualità e paranormal, pagine ricche di colpi di scena e una lettura scorrevole, emozionante, impossibile da lasciare in sospeso.

E voi, lo avete letto? 
Che ne pensate del libro e della mia recensione?

3 commenti:

  1. Wow, non ho parole, recensione stupenda!
    Ho comprato Schegge di Me alla sua uscita, ma devo ancora iniziarlo. Dopo aver letto quello che ne pensi, non ho più esitazioni! :D

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  2. Sono contenta che ti piaccia e ancora di più di averti convinta tanto! Non te ne pentirai, è davvero una storia intensa ed emozionante! :)

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  3. Sembra davvero bellissimo! L'ho scoperto soltanto ora ma rimediero' il prima possibile! E fino a quel momento, anyway... Wishlist! ;)

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