domenica 12 maggio 2013

Recensione in anteprima: L'angelo della Morte di Heather Killough-Walden.

L'angelo della morte il libro del tormento senza fine di Azrael, per quanto mi riguarda, mi ha fatto capire di aver sottovalutato questa serie. Nonostante attendessi con più ansia degli altri il turno di Azrael, temevo che ogni libro si sarebbe poi rivelato una copia del precedente con diversi protagonisti, e sono felice essermi sbagliata.


L'Angelo della Morte
Heather Killough - Walden

Leggereditore
352 pagine
In uscita il 16 Maggio 2013
10.00€
Voto: 4 Stelle!

Vampiri, demoni, cherubine, continua la serie Lost Angels cominciata con La notte degli angeli caduti prima e Il messaggero dell’angelo poi. Un grande e nuovo successo di Heather Killough–Walden.In quanto Angelo della Morte, Azrael non può essere come i suoi fratelli. Mentre gli altri sono caduti sulla Terra in forma umana, Azrael è sceso come vampiro. Oggi è il cantante di una famosa rock band, bello da togliere il fiato, e tiene nascosta la sua vera natura: una potente oscurità perennemente in contrasto con il suo essere angelico. Sotto la maschera, coltiva la speranza di incontrare un giorno colei che lo completerà. Al matrimonio del fratello Gabriele, Azrael mette gli occhi su Sophie Bryce, la damigella d’onore. È certo che sia la compagna che gli è destinata, e farà di tutto per farla sua. Ma Sophie non sa di essere la sua cherubina, ed è ossessionata da indicibili demoni. Quando forze sovrannaturali usciranno dall’ombra e minacceranno Sophie, Azrael sarà l’unico in grado di proteggerla. Ma per farlo, dovrà rivelare la sua natura selvaggia e rischiare così l’unica cosa che cerca dall’eternità...

La mia Recensione.                                         

Aspettavo questo particolare personaggio da tanto, perché Azrael è l'unico dei quattro che sentivo sarebbe stato diverso in un modo molto particolare. A differenza dei suoi fratelli, Azrael è un arcangelo-vampiro, e il suo arrivo sulla terra, duemila anni prima, non è stato dei migliori. Tormento è proprio l'attributo più adatto, un tormento lacerante che sembra non avere fine, che può attenuarsi o crescere, ma mai trovare pace. Dell'enigmatico Angelo della Morte finalmente conosciamo anche i pensieri e la sua complessità è stata resa dall'autrice proprio come avevo immaginato, con quell'attenzione ai dettagli nascosta sotto la superficie e lo stile delineato da poche parole per volta, ma che hanno un'effetto molto più profondo. Azrael è il più riflessivo, cupo e forte dei quattro, sempre disponibile nell'aiutare i fratelli, soprattutto da quando le cherubine -angeli donna creati apposta per gli arcangeli dal Vecchio- hanno improvvisamente iniziato ad apparire. Un tipo di legame completamente diverso, come potrebbe esserlo quello fra uomo e donna, solo centuplicato, affiancato ad una concezione di anima gemella per nulla avventata, addirittura quasi insufficiente.

In questo terzo libro, emerge moltissimo un aspetto della storia fino a questo momento solo accentuato. L'autrice approfitta del significato che questa coppia rappresenta ai fini della mitologia angelica da lei intessuta e rinvanga l'idea di passato e dolore, qualcosa che non coinvolge solo loro due, ma vari altri personaggi di cui leggiamo fugacemente i pensieri... e che per la maggior parte non abbiamo ancora incontrato. Che il passato riguardi millenni, o appena un decennio addietro, fatto di punizioni e morte, che il dolore riguardi ricordi di sensazioni e paure ormai passate, ogni piccolo aspetto può essere esplicito nella lettura o nascosto fra le righe, in un muto messaggio al lettore. Non si tratta più solo di un arcangelo e della sua cherubina ritrovata da conquistare. La faccenda è più grande di quanto sembrasse all'inizio, l'intero mondo soprannaturale si sta manifestando, e nessuno di loro ha una risposta alla domanda perché proprio adesso?

Ancora una volta, l'intensità delle menti protagoniste racchiude un'autenticità che sfida il contesto paranormale. Sophie è diversa dalle altre due cherubine incontrate fin'ora, porta dentro di sé segni e ferite accuratamente nascoste, da cui sente che non potrà mai davvero guarire. Ha alle spalle una passato di violenze che avrebbero abbattuto qualcuno con una determinazione meno combattiva. Come abbiamo scoperto nel secondo libro, la natura di un arcangelo è direttamente proporzionale alla vita della sua cherubina. E se ad Azrael, Arcangelo della Morte, è toccata la sorte peggiore, i dolori patiti da Sophie, proporzionati alla sua umanità, sfiorano in gravità quelli del vampiro. Per superare ciò che è stato, dovrebbero alleviare il tormento del passato e vivere il presente godendo del piacere che reciprocamente possono donarsi. Prima, però, Sophie deve scoprire e accettare la sua natura di cherubina Az dovrà lottare contro il suo istinto di vampiro che gli ordina di celare la verità e il pericolo agli occhi di lei.

Come migliore amica e damigella d'onore di Juliette, cherubina di Gabriel incontrata ne Il messaggero dell'angelo, Sophie conosce la verità sui quattro fratelli e la loro ricerca dell'anima gemella. E dovrebbe concentrarsi sul matrimonio dell'amica, scena con cui la Killough-Wladen ci ha lasciati nello scorso volume, ma la sua concentrazione è totalmente rapita e ammaliata da Azrael. E per lui è la stessa, sconcertante sensazione. Trovarsi tanto vicini, occhi negli occhi, ma non poter far altro lo manda in uno stato d'agitazione mai provato. Così come Sophie sa che dovrebbe ignorare quel vulcano di emozioni, dato che un'altra è destinata a lui. La sua infatuazione per l'angelo, destinato ad essere il suo compagno, comincia così com'è iniziata per le altre. Devo dire, però, di essermi immedesimata meglio in lei rispetto alle altre due. Sophie ragiona come una lettrice che si ritrova di colpo in un romanzo fantasy e, in quanto amante del genere, riconosce l'ambiguità e l'ironia della sua situazione. Si pone quelle stesse domanda che, già da un pò, rispecchiano i miei dubbi, e la sua personalità mi risulta molto più familiare.

La connessione fra i due è immediata, intensa e travolgente, anche se Azrael è il primo ad rendere la cosa evidente. Può leggere i pensieri di Sophie e comunicarle parole e immagini, e tanto basta per scatenare un concerto di emozioni che rispecchiano la cupezza e l'attrazione che aleggiano fra di loro. Non hanno nemmeno bisogno di parlare, e già la complessità del lor legame si è palesata ai miei occhi. Ogni re desidera avere al proprio fianco una regina, e il re dei vampiri attende con ansia il momento in cui potrà rivendicare la sua cherubina per sé, organizzando nei minimi dettagli il suo piano per conquistarla. Ma nel mondo soprannaturale niente va mai come previsto. Lo squilibrio di poteri diventa sempre più marcato, e ciò fino a quel momento era stato quiete adesso premeva per uscire. Parallelamente ai pericoli già incontrati, qualcosa si sta muovendo. Forze contrastanti, nuovi alleati e nuovi nemici, personaggi sconosciuti che si fanno avanti dall'ombra e si schierano in questo intricato disegni di ruoli, eserciti e poteri antichi. Chi fino ad allora era rimasto nelle retrovie, o semplicemente era rimasto affine al proprio mondo e alla propria natura, inizia a rivelarsi al lettore, così come quelli il cui ruolo nella storia non sembrava definito lasciano intravedere uno spiraglio dietro la maschera. Fiumi fino ad allora paralleli che deviano il loro percorso per scontrarsi, in un unico grande lago di vendette, piani da portare a termine e forze inimmaginabili che si affrontano nell'incontro che il destino progetta da secoli.

Nel frattempo, la quarta ed ultima cherubina inizia a rivelarsi. Ero sicura di aver capito chi fosse, convinta che, come me, chi aveva fatto attenzione l'aveva capito già dal primo libro. Il sospetto sembrerà diventare certezza... fino al finale, quando un tassello invisibile reclamerà inaspettatamente il suo posto, cambiando completamente le regole. Il legame fra le cherubine va oltre il tempo e lo spazio, e ho il sospetto che quest'improvviso tassello avesse organizzato le cose da prima, sfruttando proprio questo legame. Un pò tutti diventiamo investigatori mentre leggiamo, formulando le nostre ipotesi ed esultando quando queste si rilevano esatte. Ma l'autrice sa quali tasti premere, e proprio nel bel mezzo del finale mi ha fatto ricredere e cancellare troppe ipotesi che credevo impeccabili, evidentemente affezionata a quel tipo di situazioni che lascia i lettori con in mano nient'altro che un istante troppo delicato per essere definito finale. E' stato inaspettato, piacevole e irritante allo stesso tempo, qualcosa che avevo già vissuto con i due libri precedenti, ma che, come in un climax, peggiorano via via che si avvicina la resa dei conti. Se dovessi fare un paragone, direi che con L'angelo della Morte Heather Killough-Walden ha creato il libro più completo e meglio articolato dei tre, non solo per quanto riguarda la storia d'amore, ma anche per il contesto esterno ad essa. E ciò mi fa pensare che nel successivo ne vedremo delle belle.

4 commenti:

  1. bella recensione!! questo è uno dei libri che è nella mia lista (ne ho troppi cavolo!!!) e ora ho voglia di iniziarlo D:!!!! ho adorato i primi!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Beatrice :'D
      Mi raccomando, DEVI leggerlo perché è il migliore della saga, secondo me *w*

      Elimina
  2. aspetto questo libro da un sacco di tempo!!! Non vedo l'ora di leggerlo...per il momento però evito la recensione per non spoilerarmi troppo.... ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io lo attendevo, e l'ho adorato, sicuramente il migliore della serie, fin'ora! Ha fatto bene, magari quando lo leggerai mi dirai che ne pensi ^_^

      Elimina

Ti è piaciuto il mio post? Daaaai, lascia un commento, sarei davvero contenta di sapere che ne pensi! *^*