Recensione Shadowhunters - Città delle Anime Perdute di Cassandra Clare.

Appena finito! Ho l'espressione di una che, dopo aver fatto un respiro profondo e analizzato per bene il suo altalenante e incontrollabile stato d'animo, avrebbe voglia di urlare: Questo libro è fatto di emozioni, non di parole! Ancora una volta, posso confermare che le vie di Cassandra sono infinite. Quella donna è riuscita a spaccarmi il cuore in tanti piccoli pezzi, uno per ogni pagina -il che farebbe del mio povero cuoricino un cumulo di 546 pezzetti!- e a darlo in pasto alle anatre come se nulla fosse, lasciando a me l'arduo compito di dare un giudizio. E anche se mi sembra che questo vada oltre le mie solite capacità di recensore -Cassie riesce sempre a lasciarmi di stucco, anche dopo mesi di teaser e sogni ad occhi aperti su questo sequel-, proverò comunque a darlo, questo mio giudizio.

Shadowhunters - Città della Anime Perdute
Cassandra Clare
Mondadori Chrysalide
546 pagine
16 Ottobre 2012
17,00€
Voto: 5 Stelle!

Lilith, madre di tutti i demoni, è stata distrutta. Ma quando gli Shadowhunters arrivano a liberare Jace, che lei teneva prigioniero, trovano soltanto sangue e vetri fracassati. E non è scomparso solo il ragazzo che Clary ama, ma anche quello che odia, suo fratello Sebastian, il figlio di Valentine. Un figlio determinato a riuscire dove il padre ha fallito e pronto a tutto per annientare gli Shadowhunters. La potente magia del Conclave non riesce a localizzare né l'uno né l'altro, ma Jace non può stare lontano da Clary. Quando si ritrovano, però, Clary scopre che il ragazzo non è più la persona di cui si era innamorata: in punto di morte Lilith lo ha legato per sempre a Sebastian, rendendolo un fedele servitore del male. Purtroppo non è possibile uccidere uno senza distruggere anche l'altro. A chi spetterà il compito di preservare il futuro degli Shadowhunters, mentre Clary sprofonda in un'oscura furia che mira a scongiurare a ogni costo la morte di Jace? Amore. Peccato. Salvezza. Morte. Quale prezzo è troppo alto per l'amore? Di chi ci si può fidare, quando peccato e salvezza coincidono? Ma soprattutto: si possono reclamare le anime perdute?

Dunque... partiamo dai primi rilevamenti, da quelle cose che ho notato dopo solo pochi capitoli, giusto i primi due o tre. Più marcato, qui, è l'uso della terza persona, che inquadra più personaggi in più momenti, senza concentrarsi eccessivamente su uno o due di loro, ma senza dare l'impressione di star trascurando il punto principale attorno a cui gravitano tutte le loro azioni: trovare Jace e farlo tornare in sè. Infatti, nei libri precedenti, c'è sempre stata quasi solo Clary -Simon, un pò di più, in Città degli Angeli Caduti- e, in quanto primi libri della saga, l'avevo reputata una buona scelta. Ora però sono contenta che l'autrice abbia deciso di spaziare un pò di più, allargare il raggio della narrazione, estendendolo ad altri personaggi -o coppie, vorrei precisare-, non solo perchè capire ragionamenti e azioni seguendo più fatti collegati e contemporanei fra loro ci da un quadro più ampio della situazione in cui ci ritroviamo, ma anche perchè ormai nella nostra testa non esistono più solo Jace e Clary. Si sono concretizzati tanti di quei legami che sarebbe assurdo accettare brevi narrazioni limitate alla presenza di Clary o Jace o Simon.

Il Prologo. Con certi altri libri nemmeno faccio caso al fatto di star leggendo un capitolo o un prologo, ma con Cassie questa distinzione è d'obbligo. E' impossibile non avvertire la sensazione di star sospesi sul vuoto, leggendo le prima pagine del libro, come se si stesse attendendo qualcosa di cui però non si sa nulla. Aspettative, ansia, domande una sopra l'altra, e quando si arriva al punto dell'introduzione pronti a dare spazio al primo capitolo, la sensazione diventa più concreta, pensi "non sento la terra sotto i piedi". E inizi a precipitare. Proprio come per Clary, ogni attimo si cristallizza e rimane immobile, nell'attesa di avere una risposta, di conoscere i risvolti della situazione, di capire perchè. 
Perchè Jace è sparito? Perchè non è rimasta con lui sul tetto dell'edificio in cui avevano sconfitto Lilith? E perchè dopo ancora due settimane non hanno trovato tracce, indizi, qualcosa che le faccia capire dove Sebastian/Jonathan può averlo portato? Sono queste le domande che l'assillano, che non le fanno avere pace, che le impediscono di scacciare gli incubi la notte. Si rifiuta di pensare che sia in uno stato diverso dal disperso, che Sebastian gli abbia fatto del male o che non ci sia modo di ritrovarlo. Perchè un modo c'è e lei sa già a chi chiedere aiuto. Mentre l'indecisione di interpellare o meno la Regina della Corte Seelie la logora giorno dopo giorno, Simon deve fare i conti con il rifiuto della madre per ciò che è diventato, aiutare la sua migliore amica a non cadere dal ciglio del burrone in cui si trova e dividersi fra gli Shadowhunters a cui è tanto legato e la sua natura di vampiro, che ovviamente comprende la costante comparsa di Raphael. Il clan di NewYork è più fedele a lui che alla vampira Camille, ma quanto ci metterà quest'ultima a tornare per riprendersi il suo posto? Nel frattempo Alec non riesce a smettere di pensare allo status immortale di Magnus, un enorme muro fra i due, che il ragazzo si rifiuta di ignorare, per il momento. Isabelle si confronta con la sua crescente attrazione verso Simon, che pare ricambiare, sapendo che questo rimarrà comunque legato in un modo speciale a Clary, ma non riuscendo ad odiare l'amica. E poi Maya e Jordan, il cui difficoltoso rapporto pare pian piano migliore.

Insomma, non si può dire che questo nuovo sequel sia privo d'azione e di emozioni. La prima e più forte, quel genere di momento in cui sussulti sulla sedia e schiudi le labbra per la sorpresa e l'ansia, è certamente quando, dopo settimane di ricerche, Sebastian e Jace si introducono furtivamente all'Istituto, in biblioteca, alla ricerca di un libro. E lì, giusto un piano più in alto, intenta a "rubare" il pegno stabilito con la Regina delle fate per ricevere il suo aiuto, c'è Clary. Non riesce a credere a ciò che sta vedendo: Sebastian e Jace che vanno d'accordo, senza
ferite o lividi che suggeriscano l'idea di una lotta fra i due, solo... sorrisi d'intesa, battute velate, una collaborazione quasi simbiotica che, nell'attimo in cui i due spariscono, lasciano a Clary l'amaro in bocca e il cuore che batte ad una velocità paurosa. Sarà solo dopo qualche giorno, in seguito ad un breve scontro fra i due e sua madre e Luke, lasciando anche ferito gravemente quest'ultimo, che Clary accetterà la proposta di Jace, scappando con lui senza sapere dove andrà o quando tornerà. Sarà il suo modo di provare a capire come trovare il modo di eliminare la connessione fra Jace e Sebastian, riportandoli entrambi ad essere quelli di prima e potendo così uccidere l'ultimo senza nuocere anche all'amato.

Intanto Jordan cerca in tutti i modi di riconquistare la fiducia di Maya, rimanendo in disparte quando sente di doverlo fare e parlandole quando si presenta l'occasione. L'atmosfera che c'è fra loro è costantemente carica di elettricità e passione, ma anche confusione, in un modo che mi è sembrato più attento e consapevole rispetto a Jace e Clary, che agivano spinti dall'attrazione e dall'amore che li unisce, quasi d'impulso, come se fosse naturale. Saranno loro a dover contattare il Praetor Lupis per capire come curare Luke dal metallo demoniaco che impedisce al suo corpo di risanare le ferite, creando così brevi momenti che permettono ad entrambi di capire di cosa hanno bisogno e appianare così i dubbi e le paure più urgenti.

Quanto a Simon e Isabelle, Magnus e Alec, inizialmente non si ha nessun risvolto particolare. Isabelle non riesce a capire perchè i suoi pensieri siano sempre occupati da Simon, mentre a quest'ultimo pare chiaro che, se prima l'unica donna nella sua vita era stata Clary, adesso la presenza dell'altra diventa via via più reale e concreta. Entrambi cominciano a fare qualche passo l'uno verso l'altro, lei ammettendo di aver bisogno di lui e cercando di far trapelare la cosa senza nuocere al suo orgoglio, lui comprendendo più a fondo la fragilità ben nascosta di Isabelle, accorrendo nei momenti in cui sa che ha bisogno di lui. Riflettendo su questa coppia mi è venuto in mente a quanto era evidente, all'inizio della saga, che per i due non c'era futuro. Lo sciocco e insulso mondano con la bellissima e feroce Cacciatrice, un mix poco probabile, a sentire i suoi fratelli. Eppure adesso, mentre uno cede un pò verso l'altro e viceversa, non posso fare a meno di desiderare che per loro non esista una fine.
Se cacciatrice e vampiro emozionano tanto, non sono certo da meno cacciatore e stregone. Alec non capisce quanto il fattore immortalità stia condizionando il suo rapporto con Magnus, sebbene ci siano stati certi momenti in cui i Malec non la smettevano più di farmi sospirare felice. Quando poi Camille contatterà Alec dicendogli di conoscere il modo in cui lui e Magnus possano stare insieme per sempre, la tentazione ha la meglio sulla ragione e Alec si trova davanti ad una scelta: correre il rischio, accettare e mantenere il segreto o trovare un altro modo.

Aaaah, Shadowhunters! Mi chiedo come faccia Cassie, ad affondare tanto il pugnale nel mio cuore. Se penso a quando ho iniziato questa serie, ricordò perfettamente che ciò che mi aveva più colpito è stata la sensazione di immersione totale nel Mondo Invisibile, ma dagli occhi di Clary. E' una connessione viva e incredibilmente forte quella che ho instaurato con una delle mie eroine preferite, non come se fossi lì con lei, vedendo ciò che vede lei e vivendo gli stessi pericoli. No, è sempre stato come se io e Clary fossimo la stessa persona, vittime delle stesse emozione, degli stessi eventi, costrette a prendere le medesime difficili decisioni, soffrendo o gioendo in seguito ai risultati. E adesso che è passata da personaggio principale a coordinato agli altri non mi sento meno coinvolta, anzi! L'attesa dei capitoli dal suo punto di vista, i collegamenti delle scoperte degli altri con ciò che sta scoprendo lei stessa, sono comunque cose che mi tengono in allerta e mi fanno apprezzare di più la varietà di punti di vista, benchè la narrazione rimanga in terza persona. Non per questo sminuisco la lettura di quelle che si potevano erroneamente definire figure secondarie, tipo Maya, Jordan, Camille, Raphael, tutti personaggi che non solo hanno un peso e una certa importanza nel corso della storia, ma che ormai mi sono entrati sotto la pelle tanto quanto Clary, Jace, Simon, Isabelle, Alec, Magnus... insomma, il mix di caratteri e bei visetti di Shadowhunters tengono il mio interesse e la mia passione sempre vivi, impossibile stancarmi di loro o trovarli poco rilevanti.

Per non parlare di Sebastian. C'è stato un momento, su per giù a metà libro, in cui è riuscito ad incantarmi con le sue parole, con i suoi occhi supplicanti, facendomi vacillare... facendomi credere che forse anche lui meritasse una seconda possibilità, che condividendo il suo sangue con Jace la sua coscienza avesse preso forma, rendendolo più umano di prima. Così tutte le volte che credo di aver capito qualcosa o sono riuscita a risalire alla mente malvagia che sta al di sopra di tutto, Cassie stravolge le mie ipotesi e mi ritrovo punto e a capo. Mi spiazza, continuando a narrare imperterrita la sua storia, come se nulla fosse.
La speranza ruggente di salvare Jace è un pensiero costante, di intensità inaudita, e ogni contatto, ogni sguardo, ogni momento che la lega a quello che sembra lui ma non lo è non fa che renderlo sempre più insistente. E per quanto questo Jace riesca a far emozionare Clary come se fosse davvero lui, la sua angoscia rimane, come una spina, una di quelle spine minuscole che si infilano sotto la pelle e non ti fanno urlare dal dolore, no, ma ti ricordano sempre la loro presenza, irritante, fastidiosa, impossibile da ignorare a lungo termine.
E poi l'azione, la rabbia intensa, l'esaltazione, il sollievo, il dolore, vanno tutti a confluire negli ultimi capitoli, scrigni di risposte e decisioni preziose, di finali decisivi e inizi da determinare, di sacrifici inaspettati ma inevitabili. E di speranza, sempre, verso l'esito positivo di una battaglia ormai imminente.

Oscuro, sensuale, struggente, intrigante, passionale, distruttivo, meravigliosamente vivo, Cassandra non potrà mai deludermi. Non sono mai stata più consapevole di così del pulsare agitato del mio cuore, della forte aspettativa, dell'ansia, della paura, dell'angoscia, del dolore, della gioia, di tutte quelle emozioni senza nome che mi hanno investita, lasciandomi senza fiato, annientata.
E mentre il tempo scorre inesorabilmente e sembra star quasi per scadere, ognuno fa la sua parte, scoprendo le proprie accuratamente preparate e uscendo dall'ombra, consapevoli che la resa dei conti è vicina. Non basteranno tutti i più buoni valori o sentimenti del mondo a salvare gli Shadowhunters ora che una minaccia ben più grande di quella costituita da Valentine minaccia di travolgere il mondo che hanno imparato a difendere. La consapevolezza di non potersi permettere più di essere egoisti, pensando alle persone care o a se stessi, scivola insidiosa nei cuori e nelle menti di Clary, Jace, Simon e gli altri, non quando in gioco ci sono milioni di vite e una guerra sospesa proprio sulle loro teste. Tutte le mosse dovranno essere ponderate, analizzate, ma confluiranno in un'unico momento, un'anteprima di ciò che deve ancora accadere.