Recensione Destined di P.C. & Kristin Cast.

Avrei dovuto leggere questo libro pareeeecchio tempo fa ma, ahimè, non sono riuscita a trovare del tempo per farlo e adesso, bene o male -perchè avrei dovuto studiare tutto il pomeriggio-, ci sono riuscita, così eccomi qui! La recensione di Destined, nuovo sequel della serie di P.C. & Kristin Cast, è pronta e io posso filare a nanna prima che i miei mi scoprano!

Destined
P.C. & Kristin Cast
Nord
405 pagine
24 Maggio 2012
16,50€
Voto: 3 Stelle e ½!

Il Male si è impossessato della Casa della Notte di Tulsa. Ne sono certa. E adesso ho molta paura. Così tanta che, a volte, vorrei scappare oppure semplicemente abbandonarmi tra le braccia del mio amato Stark e dimenticare tutto. Eppure devo affrontare il mio destino: io sono Zoey Redbird, la novizia vampira più dotata della Storia, l’unica in grado di contrastare Neferet e Aurox, una creatura che esegue ogni suo ordine. Agli occhi di tutti, Aurox è un ragazzo bellissimo e dalla forza straordinaria, donato da Nyx in persona alla nostra Somma Sacerdotessa per proteggere la scuola. In realtà, lui è il frutto di un sacrificio che Neferet ha offerto al Male personificato... Ma, finché non troverò delle prove, nessuno mi crederà e, in breve tempo, Neferet potrebbe addirittura spingersi a sfidare Nyx. Ecco perché ho deciso di tentare il tutto per tutto: usare i miei poteri per costringerla a confessare la verità. Anche se il Rito che devo celebrare mi potrebbe uccidere...

Nel nono -ammazza, siamo al nono!- volume della serie La Casa della Notte ritroviamo una Zoey sempre più incasinata, con mille pensieri -o meglio dire, problemi- per la testa e poco tempo a disposizione prima che Neferet decida di attuare il suo piano malvagio, non ancora chiaro agli occhi del gruppo della novizia. Oltre a far fronte alla perdita di Jack, fidanzato molto dolce e carino e coccoloso e, si, quella roba lì, di Damien, Zoey dovrà andare avanti con la consapevolezza di aver perso la madre. Ciò che all'inizio non sa, e che comincia a sospettare davvero più avanti, è la possibilità che sia stata -ovviamente- Neferet a compiere l'omicidio. Ora, anche se i lettori lo sanno, la domanda sorge spontanea: perchè? La cosa frustrante, oltre al fatto che arrivano alla soluzione anni dopo di me, tempo in cui io ho finito le superiori, ho un lavoro e invecchio e tutto il resto, è che si bloccano perchè non hanno le prove. E allora io faccio un veloce calcolo, intuendo che niente prove = una serie che si protrae all'infinito, peggio dell'Anita Blake della Hamilton. Tutto sommato, è anche ragionevole che la mancanza di elementi per affermare ciò che è la verità rappresenta un ostacolo da non sottovalutare. E allora, l'allegra combriccola di quasi-vampiri super dotati dovranno trovare di sistemare la faccenda.

non sempre l’oscurità s’identifica col male 

e la luce non sempre conduce al bene.

Parole che non vanno ignorate, se volete tenervi al passo con i continui rimescolamenti dei buoni e dei cattivi, e non prendete i due termini alla lettera perchè, se volessi essere precisa, dovrei dirvi che ognuno di noi ha dentro di se entrambe le facce della medaglia, ma per non incasinarvi di più le idee, sarà meglio tacere e dire qualcosa tipo "Vabbè, ci siamo capiti".

Dunque, finalmente, in questo nuovo capitolo della nostra non-esattamente-breve-serie sui vampiri, scorgiamo all'orizzonte qualche cambiamento. Altre cose, invece, rimangono sempre invariate. Il tetro sarcasmo di Afrodite -però, lasciatemelo dire, certe sue frasi mi hanno fatto ridere di gusto!-, le battute in risposta di Stevie Rae, la mega presenza di testosterone da parte di Stark e Dario, Erik che si rende sempre più odioso -e mi lascia disgustata il fatto che, giusto "qualche" libro addietro, era il mio preferito-, Neferet che continua a parlare da sola finendo con quelle sue sguaiate risate, che nessuno ovviamente si fila, alla Crudelia Demon -che posso farci se mi viene in mente il motivetto? Crudelia Demon, Crudeli Demon, farebbe paura persino a un leon, è più letale lei d'uno scorpiooon... okay, lasciamo perdere, si-, Dragone che, disperato, continua a piangere la morte della moglie Anastasia, Lenobia -a parte gli scherzi, è l'unica prof. che ho adorato fin dall'inizio!- che sente risvegliarsi in lei i demoni di quel passato a lungo sepolto per colpa di un'insolita attrazione fra lei e Travis Foster, aiutante umano chiamato da Neferet -perchè deve sempre trovare il modo di fare la stronza, figuriamoci-, dettata da, udite udite, l'amore per i cavalli in comune, poi l'insolita quanto sospetta -ho ormai imparato a non dare nulla per scontato, davvero, con queste due autrici non fai in tempo a dire che tizio è cattivo che puff!... diventa buono!- tendenza di Kalona -si, grande, grosso, super sexy, con le ali nere e spaventose, proprio lui- al comprendere di non essere stato esattamente
un buon padre per i suoi figli, tormentato dal senso di colpa -una cosa del genere può solo significare l'Apocalisse!- e, beh, i nuovi elementi della squadra dei nemici per la pelle -come se non ce ne fossero mai abbastanza-, rispettivamente Shaylin, la ragazza ceca segnata di rosso da Erik -Cavolo, si, è diventato Rintracciatore! non ricordavo che questa fosse stata menzionata nel libro precedente e sono rimasta piuttosto perplessa- che possiede il dono della Vista Assoluta -mai sentito parlare di aura colorata?- e Aurox, intrigante personaggio con un profilo che trovo particolare, perchè come avrete capito da Awakened, racchiude in se lo spirito dell'onnipresente Heath. Non che io abbia qualcosa contro di lui, a parte il fatto che minaccia la mia coppia intoccabile -Stark e Zoey, per intenderci-, però so già che la sua presenza incasinerà nuovamente le cose. Non che, ovviamente, all'inizio l'allegra comitiva sappia nulla di tutto ciò, ulteriore modo per tortura il lettore che, consapevole di tutto, si accanisce contro le innocenti pagine del libro gridando tutti i suggerimenti possibili. Che è più o meno quello che ho fatto io.

Aurox si sente strano in presenza di Zoey, cosa che, facilmente intuibile, è reciproca. Ma la nostra supernovizia, atterrita dalla paura, non fa nulla fino all'ultimo per scoprire il perchè, troppo fifona per provarci.
E' da un pò che ci penso, però continuo a ritrovare una Zoey non esattamente passiva, ma sempre stanca e spossata, peggio di una vecchietta col mal di schiena che deve lottare in tutti i modi anche solo per sedersi. Mi sembra che perda più tempo a lamentarsi e a lasciare che siano gli altri a trovare le soluzioni per lei, senza fare niente di davvero utile se non quando usa i suoi poteri o ha una di quelle illuminazioni classiche della protagonista. Insomma, non reagisce come l'eroina che pensavo fosse! Quella furia di elementi che sfidava apertamente Neferet e sosteneva il suo sguardo senza farsi milioni di complessi ogni santissima volta! Zoey, con quei suoi immancabili "Ah cavolo!" e quei doni che farebbe tremare chiunque, non fa valere il suo titolo di prima novizia e Somma Sacerdotessa a disporre di una Trasformazione quasi completa esteticamente -ricordatevi che sembra il capo di una gang di ragazzacci che hanno trasformato il loro corpo in una tavolozza da disegno, solo che si tratta di una ragazza con ghirigori eleganti che suggeriscono potenza e pensieri del tipo "Bella, irraggiungibile e se mi tocchi ti ritrovi appeso all'asta della bandiera americana, bruciacchiato, fradicio e con qualche fiorellino fra i capelli"... ok, sull'irraggiungibile avrei qualcosa da ridire, dovrei fare una lista del tipo Heath, Erik, Loren, Kalona, Stark, però, insomma, "mi contengo"... ooops!

Si ostina a non accettare il ruolo che ha, anche se, nel momento del bisogno, riesce più o meno a gestire le varie situazione, ma non vuole prenderne atto. E penso che, cavolo!, ormai ha delle responsabilità che deve rispettare, persone -ok, non esattamente persone normali, ma, insomma, ci siamo capiti- che hanno bisogno di lei come guida, perchè ha dei doni superfantastici e potenti, e imperterrita pensa di non esserne all'altezza e di usare la sua paura e la sua insicurezza come scudo? Questo lato di Zoey mi fa infuriare!

Mi sembra più Somma Sacerdotessa Stevie Rae, che ha solo l'affinità con la terra, che Zoey, cito testuali parole, la novizia vampira più dotata della Storia! Addirittura! Tanto brava a fare un elenco mentale dei problemi e dire Ah cavolo! alla fine di ogni capitolo, brava a risolverli quanto un bambino di cinque anni è in grado di trovare la soluzione di un problema matematico. Okay a tutta la storia della paura, della perdita di un genitore, della confusione, dello stress, della mancanza di risposte, ma vederla così passiva mi delude perchè uccide lentamente la mia speranza e le mie aspettative di immaginarla ergersi fiera e forte con i suoi superpoteri da supernovizia superdotata.

Cambiamo argomento. Quando proprio non ne potevo più di questo morboso gemellaggio con cervello in multiproprietà, come direbbe Afrodite, succede qualcosa che fa miracolosamente distaccare Shaunee e Erin. O Erin da Shaunee, non è che sia proprio sicura. Però la ragazza fuoco fa certe riflessioni -autonome! roba da non crederci, davvero!- che mi fanno ricredere sul mio precedente giudizio, dove vedevo entrambe quasi come una toppa utile solo per le affinità con i loro elementi, fuoco e acqua, e non come personaggi veri e partecipi della storia. Mi piace che abbiano messo una certa distanza, le rende più vere.

L'amore, puramente adolescenziale ma più profondo di un comune rapporto da teenager, è l'elemento portante dietro ogni personaggio, potere e dono, così come la sua controparte, l'odio. Gli scontri e la consapevolezza di portare dentro di se o l'uno o l'altro vibrano con fervore e sottolineano la loro presenza ogni volta che è necessario, rendendo le parole e le vicende più intense e meno immature, maggiormente intinte nei valori morali che contano, quelli che porteranno alla battaglia finale attesa da tutti. Come sempre, i rituali, così ampiamente ben descritti dalle autrici, mi hanno fatto rabbrividire ed emozionare, affascinandomi e catturando completamente la mia attenzione. Sin da quando Zoey riconosce in se stessa i doni dei cinque elementi, mi sento in parte orgogliosa di lei nel vederglieli usare come solo una Somma Sarcedotessa sa fare, ma, come ho detto, spero che riprenda presto consapevolezza della sua forza, così da rendere il suo personaggio meno debole e più battagliero.

Tra pregi e difetti dei personaggi, madre e figlia mi hanno di nuovo accompagnata in un mondo di magie antiche e alleanze perse nel tempo, un'unica penna in cui si fondono la saggezza dei pensieri e le reazioni talvolta irrazionali e avventate, tipiche degli adolescenti, nei rapporti fra i personaggi. Non posso non sperare di leggere presto il sequel di questa serie!