Ma avere a che fare con questi personaggi importanti, che lei credeva sarebbero stati il suo biglietto da visita per la tanto agognata scalata, si rivela più complicato di quanto immaginasse. Anche Lucian, il suo supervisore, nonostante l'affabilità, il fascino e l'innegabile abilità di seduttore, nasconde qualcosa di oscuro, qualcosa che protegge con il suo comportamento sollo apparentemente impeccabile. Haven lo avverte, soprattutto quando i tentativi di Lucian di occultarsi agli occhi del mondo crollano in favore di atteggiamenti sgarbati e inspiegati, per lei.
Sicuramente però, Haven non vuole autografarsi come una delle tante ad essersi infatuate di lui. E cercherà di capire il perché di questi strani comportamenti... nella classica frase d'esordio del paranormal, dove niente è come sembra.
Il fascino del peccato
Aimee Agresti
Editrice Nord
464 pagine
In uscita 27 Giugno 2013
18,60€
Perfido come Il diavolo veste Prada
Inquietante come Il ritratto di Dorian Gray
Colonne di marmo, scalinate vertiginose, lampadari di cristallo: finalmente il Lexington Hotel sta per tornare al suo antico splendore. E, per la giovane Haven, la riapertura dello storico albergo di Chicago rappresenta un’opportunità imperdibile. Dopo una durissima selezione, la ragazza è stata infatti assunta come fotografa: ben presto, potrà entrare in contatto con molti personaggi influenti e iniziare così una carriera di successo. Bastano pochi giorni, però, perché Haven si renda conto che quel lavoro nasconde un lato da incubo, fatto di orari assurdi, meschinità e richieste impossibili da soddisfare. Per fortuna il suo supervisore, Lucian, è una persona molto comprensiva, oltre che un uomo incredibilmente affascinante… Determinato, ambizioso e sempre circondato da splendide donne, Lucian è un vero seduttore ma, benché sia molto attratta da lui, Haven non vuole essere l’ennesima conquista e, soprattutto, non si fida. Sarà per il mistero che circonda alcune zone dell’albergo – dove Lucian le proibisce di andare –, per l’asprezza con la quale lui a volte rimprovera i colleghi o per il fatto che non voglia mai essere fotografato? È come se la gentilezza e la disponibilità di Lucian fossero una facciata, una maschera dietro cui si cela un animo oscuro e molto pericoloso…
"Fu il turno della libreria a muro. In uno di quei libri di storia avevo letto che, durante il Proibizionismo, si celava di tutto dentro o dietro tomi finti. Un nascondiglio perfettamente in linea con quell'albergo pieno di cantucci, nicchie e passaggi segreti. Mi misi subito a spingere e toccare i volumi e a scuotere i piani nella speranza che si aprisse qualcosa. Mi allontanai e illuminai la parete, e fu allora che lo notai: un disco non più grande di un paio di centimetro nella cornice di legno lungo un lato della libreria. Avvicinandomi, vidi il pentacolo, uguale a quello sulla porta sotterranea. La conferma che c'era lo zampino del male..."
Siete curiosi?
Pensate di dargli una sbirciatina?
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