mercoledì 5 giugno 2013

Recensione Insurgent di Veronica Roth.

Cinque stelline non bastano. Mi sento in dovere di dirlo, ridurre la lettura di questo libro ad un voto in stelline mi fa venire da ridere. Ci sarebbero talmente tante cose di cui parlare, così tante emozioni da esprimere, che ho dovuto impedire alle dita di volare sui tasti e scrivere pagine e pagine di recensione. Ma, diamine, dovevo almeno provarci. Leggere Insurgent è stato un po' un suicidio, sapendo che per Allegiant ci sarebbe voluto ancora molto. Però okay, se siete masochisti come me, fatevi conquistare ancora una volta dalla sadica Veronica Roth.


Insurgent
Veronica Roth
DeAgostini
512 pagine
30 Maggio 2013
14,90€
Voto: 5 Stelle! 

Una scelta può cambiare il destino di una persona... o distruggerlo. Ma qualsiasi sia la scelta, le conseguenze vanno affrontate. Mentre il mondo attorno a lei sta crollando, Tris cerca disperatamente di salvare le persone che ama e se stessa. La sua iniziazione avrebbe dovuto concludersi con una cerimonia per celebrare il suo ingresso nella fazione degli Intrepidi, ma invece di festeggiare la ragazza si è ritrovata coinvolta in un conflitto più grande di lei... Ora che la guerra tra le fazioni incombe, Tris deve decidere da che parte stare e abbracciare completamente il suo lato divergente, che si fa ogni giorno sempre più potente.


La mia Recensione.                                         

Sono bastate solo le prime parole e un torrente di immagini e ricordi di Divergent ha sommerso la mia mente e rapito la mia attenzione. Tris che scopre la collaborazione fra Intrepidi ed Eruditi; lo scontro con Eric, i soldati reclutati col siero modificato e Jeanine; Tobias che riesce a liberarsi dell'influsso del siero per la sua Divergenza, e il suo amore per Tris; la fuga dal territorio degli Intrepidi e la speranzosa corsa in treno verso quello dei Pacifici. Momenti così intensi e turbolenti che attendere Insurgent è stata una vera tortura, poterlo leggere un sollievo momentaneo.
Tutto ricomincia con un salto, un nome a fior di labbra e un peso sul petto che per Tris è molto più scomodo della forza di gravità che la spinge giù. La tragedia che si è appena consumata nel quartiere degli Abneganti alimenta i suoi incubi, ma la nuova Tris è pronta a chiudere il dolore nei recessi del cuore, in attesa di sfogarlo. Sa che la loro priorità è quella di scappare, ma le morti che aleggiano nell'aria sono troppo recenti tento per lei, quanto per me che, leggendo, non pensavo a nient'altro.

Mi sono chiesta spesso, nell'attesa, come sarebbe stati i Pacifici, ma solo dopo aver finito questo libro mi rendo conto che era una delle domande secondarie, che avrei dovuto pormene un'altra. Insurgent mi darà la possibilità di analizzare anche loro? Di andare oltre tutto ciò che ho conosciuto nel primo? Ebbene si. I Pacifici sono come ci si aspettava che fossero: cordiali, disponibili, solidali, pacifici. Ma andando avanti, altri aspetti emergono con chiarezza, facilmente dati per scontato se dovessimo guardare questa fazione da un'ottica generale. La concordanza, per esempio. L'unanimità delle decisioni e dei comportamenti, una sfumatura della pace ammirabile, un tipo di armonia che appare bizzarra agli occhi di Tris. Sono indipendenti e neutrali, ma non così limpidi come sembrano essere, e questo dice molto sul loro conto così come su tutte le altre fazioni-e sul futuro che attende Chicago, con già due di esse distrutte e le altre in bilico. Mentre questa fazione si definisce agli occhi del lettore, verità scomode premono per venire alla luce. Ad esempio, il probabile motivo dietro l'attacco di Jeanine agli Abneganti -cercava qualcosa che loro si impegnavano a difendere. Ma Pacifici a parte, sono moltissime le cose che piano piano prenderanno importanza. L'espansione degli Esclusi, ingannevolmente spaesati e molto più numerosi di quanto non si tenga conto. La Divergenza, il pensare fuori dagli schemi, e le rivelazioni che si fanno strada fra le righe. Ormai è ovvio che nulla è più come prima, e bisogna solo attendere la prossima mossa, il prossimo attacco.

Leggere Insurgent mi ha dato l'impressione che tutta l'attesa attorno a questo libro non fosse mai esistita. Che avessi semplicemente finito Divergent e ripreso da qui, ed è stato gratificante, oltre che indescrivibile. Per cui mi sono emozionata un sacco quando Tris si taglia i capelli, perché mi ha riportato ad una delle primissime scene di Divergent, quando si guarda allo specchio con sua madre alle spalle. Rivive un sacco di momenti e li interpreterà in modo sempre diverso, man mano che il suo cammino prosegue. Nonostante ciò, era inevitabile che la trama andasse avanti. All'inizio ho fatto un po' fatica ad immaginarmi Caleb e Tobias a pochi passi l'uno dall'altro. Non sono sicura se la cosa sia dovuta alla loro apparente diversità o al rapporto parente/ragazzo che hanno con Tris. Però mi sono scappate risate e sorrisi, e tutti loro hanno iniziato a cambiare sotto i miei occhi. Il rapporto fra Tris e Caleb, per esempio, che sembrano scoprire un legame che prima non era permesso loro avere -una cosa che ho apprezzato moltissimo, ma che poi ha contribuito a... beh, alle contrastanti emozioni che Insurgent mi ha inflitto. E dirla semplicemente così è un eufemismo.
Invece ho avuto modo di vedere Tobias sotto un'ottica nuova. Non l'istruttore che si innamora dell'allieva, piuttosto come un comune ragazzo di diciotto anni alle prese con un qualcosa più grande di lui, ma che fa in modo sembri essere alla sua altezza. E lo sarà, davvero, perché Tobias è più Divergente di quanto possa apparire. Aggirare la corazza che Tris ha incollato su se stessa li porterà a discutere, ad avere paura, a guardarsi senza sapere cosa dire. Sapete bene come me, però, quanto la Roth sia abile nel rendere magico ogni momento fra loro, che siano lontani e vicini in modi diversi, o meno.

Credo che il punto forte di Insurgent, oltre la trama coinvolgente e magnetica, sia i rapporti fra i personaggi. Li conosciamo tutti, più o meno, e quelli nuovi entrano presto nel radar. Tensioni, conflitti e sfiducia, odio e tradimenti, amore e amicizia -ma elencarli non da loro minimamente giustizia- danno vita ad un romanzo così complesso e articolato, che per quanto sia appassionante e scorrevole, con le pagine che volano via come sabbia fra le mani, scorrevole sembra farlo impallidire. E' adrenalina e batticuore, ma anche brutale, spietato, speranze trattenute e rivelazioni che lasciano senza parole. Vengono alla luce tutti quei piccoli particolari, quei sospetti radicati dietro silenzi e bugie, che prima potevamo a stento immaginare, ma anche quelli che, personalmente, non mi sarei mai aspettata. Ogni fazione inizia a perdere strati di trucco e finzione, mostrandosi per quello che è, mettendo in luce una società le cui divisioni non si possono più nascondere, e che da punto di forza quale potevano essere, diventano irrimediabilmente debolezze. Sprofondiamo nei sistemi delle fazione, scoprendone i difetti, gli inganni e i progetti. E tutto diventa una guida, per Tris.
A volte mi sento come se stessi raccogliendo le lezioni che ogni fazione ha da insegnarmi e le stessi immagazzinando nella mente per usarle come guida per muovermi nel mondo. C’è sempre qualcosa da imparare, c’è sempre qualcosa d’importante da capire.

Tris deve riprendersi dagli ultimi eventi. Pezzi di lei vagano in cerca di risposte traballanti, incerte. Deve trovare il contatto con quella parte di sé che ha allontanato per non cedere al dolore e alla paura, affrontarla, tornare integra. La sua Divergenza l'ha messa contro pericoli sempre più grandi, e l'ombra opprimente del senso di colpa striscia in lei e la avvolge nella sua morsa, senza lasciarla andare, comandando il suo giudizio. Cerca di rendersi utile senza tenere conto del suo autodistruggersi, e questo pare mettere in risalto la logica tipica degli Eruditi di cui Tris è provvista, più che in Divergent. Questo non fa altro che allontanarla ancora di più dai sentimenti, che invece dovrebbe lasciare andare per alleggerire il carico che, poco a poco, la schiaccia.
L'oscurità nel cuore di Tris è legata alla sua sfiducia in se stessa, alla paura di essere cacciata da chi ama, al dolore troppo forte che alberga nel suo cuore, aspetti che la portano ad allearsi con un'illusione, ben sapendo che quella le si rivolterà contro, a trasformare il suo coraggio in stupidità. Mentire a se stessa e tenere alto lo scudo che la isola emotivamente le procura un doppio sforzo che, alla lunga, non può reggere più. Edifica un'armatura attorno a sé che la rende sconsiderata e incosciente, ma che si sgretola non tanto di fronte ai nemici, quanto alle persone importanti per lei. Perchè essere Divergenti è principalmente pensare liberi dagli schemi, essere umani, avendo i pregi e i difetti di ogni fazione; è l'etichetta di coloro che non si sono adattati ad una singola fazione. Tris teme che, se queste dovessero scomparire, nessuno saprebbe più a quale causa appartenere, generando il caos, e ciò contribuisce al suo scetticismo. Ma non sa che, al contempo, c'è molto più di questo.

Per uscire dal buco nero in cui è caduta dovrà vedersela principalmente con i suoi ricordi, le sue paure e la sua mente, ma soprattutto con il tipo di bisogno dietro il riscatto che cerca. Dovrà superare ostacoli incredibilmente alti, riemergere dal fango dei tradimenti e battersi per la sua vita e quella delle persone intorno a lei. Dovrà cercare la verità dove questa è distorta, nascosta, negata. Sarà costretta a mentire, tradire anche, affinché quella verità che tutti tacciono venga fuori. E quando succede, beh, non aspettatevi il meglio. O il peggio. Non aspettatevi nulla, perché non vi renderete conto nemmeno quando toccherete il picco, talmente tanti sono i momenti clou del romanzo, se non nel momento in cui vi ritroverete in faccia la scritta RINGRAZIAMENTI, come è successo a me. Fidatevi quando vi dico che, per chi ama questa saga e la sua mente creatrice, Insurgent sarà un micidiale colpo al cuore. Ora come ora, il mio scenario della paura vede Allegiant -per chi non lo sapesse, terzo ed ultimo volume della trilogia in uscita il prossimo anno- allontanarsi da me e io che lo inseguo senza raggiungerlo mai.
Non so come altro esprimere la grandiosità di questo volume; però vi dirò questo. La Roth è stata capace di farmi mettere in discussione ciò che lei stessa mi aveva insegnato col primo, capovolgendo il significato di tutto.

Fernando salta giù dal camion e mi offre il braccio. «Vieni, Insorta» dice, strizzandomi l’occhio.
«Cosa?» Mi appoggio a lui e salto giù.
Lui apre la borsa su cui stava seduto: è piena di vestiti azzurri. Fruga nel mucchio e ne lancia qualcuno a me e a Christina. Mi toccano una maglietta azzurra e un paio di jeans.
«Insorta. Sostantivo. Persona che agisce contro l’autorità stabilita, ma senza necessariamente ricorrere alla violenza.»

Ciò che mi conquistata fin dall'inizio è il senso pratico di Tris mischiato alla sua impulsività, il suo coraggio e la sua intelligenza, tutte cosa abilmente messe in risalto dallo stile dell'autrice. Qui però, Tris cambia e si lascia corrompere dal dolore e dal rimorso, facendo uscire quella parte di lei che non rientra in nessuna delle categorie elencate, e che ci permettono di intravedere una ragazza meno tosta, più insicura, ma profondamente legata a chi ama e pronta a tutto pur di difenderli. Ho amato Insurgent per la sua autenticità, nei problemi così come nei sorrisi e negli sguardi più fugaci. Succedono talmente tante cose in ogni capitolo che, elencandole tutte, impiegheremmo più pagine dell'intero libro. Ci rendiamo finalmente conto di una cosa fondamentale, per essere un distopico. Non riguarda solo la guerra interna, c'è qualcosa di molto più grande da prendere in considerazione, qualcosa che va oltre le fazioni. Ma qui le cose sono talmente pazzesche e travolgenti e inclassificabili che non ci si può soffermare su un unica cosa, su un solo significato. Bisogna tener conto delle mille sfumature, di tutte le allusioni nascoste, e questo lo rende ancora più meraviglioso di quanto già non sia. Mi scoppiano la testa e il cuore e, appena finita la lettura, non sapevo come darmi una calmata e digerire il tutto. Ma, ahimè, finché non metterò le mani su Allegiant, sono abbastanza sicura che non ci riuscirò.
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Halloween contest 2014: ben arrivati! Ci siete riusciti grazie all'ultimo verso, eh?! Forse era un po' difficile... sono troppo contorta! Proviamo con questo terzo indizio, e al solito, attenzione al corsivo! Vi aiuto... colei che non poteva mancare... perché è sempre nel mio cuore!

Quando gli angeli volano, sfruttano il vento
e le correnti per muoversi in aria.
Ma se dovessero perdere il ritmo, cadere...
E se qualcuno li trovasse?
Quanti angeli caduti vengono cacciati nell'ombra?
E noi, vivendo nelle nostre città, non ne sappiamo nulla...

L'aria non la senti. Voglio dire,
senti il vento, ma quella ti circonda sempre.
Gli angeli si preoccupano dell'aria mentre cadono

14 commenti:

  1. quindi la Roth diventa degna compare della Oliver, done perfide con i loro finali al cardiopalma!!! bella recensione! adoro tris e Tobias on vedo l'ora di leggere ancora di loro!

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    1. Esattamente, si sposano alla perfezione quelle due!
      Grazie Lara :D L'attesa per Allegiant sarà ancora più tremenda!!

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  2. Oggi vado finalmente a prenderlo in libreria!! *Parte un coro di Alleluia* Aspettavo solo l'uscita di Goddess e mò ci siamo!! Finalmente! :)
    Non ho letto la tua recensione, probabilmente non hai inserito nessuno spoiler ma, per non correre rischi, preferisco leggerla quando avrò completato Insurgent! Dopo di che, ti prometto che leggerò una riga dopo l'altra e nel frattempo devo solo decidermi ad uscire dal pigiama e correre in libreria :P *Vocina nella mia testa: ma si sta così bene in pigiama!*

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    1. *canta insieme al coro* goditi entrambe le lettura, io per Goddess devo aspettare un po' ç__________ç
      Da un lato è la cosa migliore, così non sai cosa aspettarti e tiene la mente salda -almeno finché non arrivi in certi punti...
      Okay, io ti aspetto e poi ne parliamo quanto vuoi *w* Vacci pure in pigiama, noi lettori sappiamo essere stravaganti xD *la tua vocina è troppo furba xP*

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  3. Ma tu quando leggi? Di notte. Secondo me sei una specie di vampiro e non dormi :P Bene. Non vedo l'ora che arrivi, adesso!

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    1. Mi credi se ti dico che non mi sono nemmeno accorta di averlo finito, il libro? Scontrarmi con i ringraziamenti è stato un trauma.
      Però si, mi hai scoperta, leggo anche di notte u.u Perché di giorno studio cercando di salvare quest'estate dai debiti D:
      Vai vai, non si può perdere un libro così *-*

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  4. Ma che bella recensione ** sarà che sto provando tutto quello che hai scritto, ma non posso che condividere ogni tua parola. Insurgent mi sta dilaniando!

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    1. Grazie Silvia *w*
      Vero? Mi fa piacere che ti ritrovi in ciò che ho scritto, ti confesso che mettere nero su bianco certe emozioni non è stato facile... diamine, avevo appena finito di leggerlo ed ero ancora senza parole!!

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  5. Bellissima recensione, Bliss!Spero proprio di iniziarlo presto :)

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    1. Grazie Juliette :'D
      Lo spero per te, devi proprio leggerlo!! *-*

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  6. OHOHOHHO paura! lo sto leggendo ora e amo la Roth e la sua saga. Bella recensione Bliss!

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    1. Fai bene ad avere paura, o forse non dovresti aspettarti nulla.. uh! Buona fortuna, davvero :')
      Idem io, Eilan! Grazie :D

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  7. Oh, no. Lo voglio. Ora. Qui. Tra le mie mani.
    Bellissima recensione ^^ Divergent l'avevo letto in un paio d'ore alla cena di Natale proprio perché non potevo aspettare, degli altri regali non mi importava un fico secco xD è stato un trauma finirlo, non vedo l'ora di leggere di più e so già che arrivata ai ringraziamenti sarà un altro trauma.

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    1. Grazie Elena :D
      Ti capisco, diamine, io vorrei non averlo letto per rileggerlo ancora senza sapere nulla *w*
      Ahahahah spero che gli artefici degli altri regali non si siano offesi xD Insurgent è peggio di Diergent, in quanto al finale.. puoi scommetterci! Io ho girato pagina e ci sono rimasto malissimo quando mi sono accorta che erano i ringraziamenti. Ero convinta continuasse!! ç_____ç

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